ANNO 14 n° 116
''Vincolo paesaggistico, sosteniamo la proposta della Sopritendenza''
L'associazione ecologista Grig: ''Nella Tuscia oltre 2100 ettari di terreni agricoli convertiti a impianti fotovoltaici''
27/05/2022 - 06:50

VITERBO - L’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico (Grig) sostiene la proposta della Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale di ampliare l’area sottoposta a vincolo paesaggistico nella Tuscia (oltre 20mila ettari intorno al bacino idrografico del fiume Arrone).

''Tale provvedimento – che sta incontrando la non sorprendente opposizione della Regione Lazio – riveste importanza fondamentale per cercare di governare con efficace salvaguardia dei valori ambientali/paesaggistici del territorio l’immane marèa di progetti di pura speculazione energetica che incombono e in parte sono già stati realizzati''. A dichiararlo Stefano Deliperi di Grig. Che aggiunge: ''Per esempio, perché non dire che la speculazione energetica, purtroppo da anni, ha aggredito la Tuscia: secondo dati non aggiornati, siamo di fronte a ben 51 progetti di campi fotovoltaici presentati, in parte approvati e solo in minima parte respinti in pochi anni, complessivamente oltre 2.100 ettari di terreni agricoli e boschi. Analogamente sono ormai numerosi i progetti di centrali eoliche presentati o già in esecuzione. Terreni talvolta affittati, altre volte espropriati per due soldi, talvolta nei demani civici. Centinaia e centinaia di ettari di terreni agricoli e boscati stravolti dalla speculazione energetica, senza che vi sia alcuna assicurazione sulla chiusura di almeno una centrale elettrica alimentata da fonti fossili''.

La Provincia di Viterbo detiene il primato per il consumo del suolo per abitante (rapporto Ispra sul consumo del suolo 2019), 1,91 metri quadri per residente rispetto alla media regionale di 0,47 e nazionale di 0,80. ''Consumo del suolo – continua Deliperi - che va in direzione opposta agli obiettivi tanto decantati della transizione ecologica. Evidentemente poco importa il consumo del suolo, in fondo sono solo pascoli, terreni agricoli, roba così''.

Secondo Grig, ''gli impianti produttivi di energia da fonte rinnovabile andrebbero ubicati in aree già degradate, in zone industriali, nonché con l’utilizzo dei tetti e coperture di edifici già esistenti''.






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