


VETRALLA - Una telefonata surreale, quanto inquietante, ha messo in allerta una donna di Vetralla nella giornata di ieri venerdì 14 novembre. Un uomo, spacciandosi per un maresciallo dei carabinieri, l’ha contattata sostenendo che l’auto di suo padre fosse stata utilizzata per una rapina in una gioielleria di Viterbo. Un dettaglio impossibile, dato che l’uomo in questione è morto nel 1987 e la macchina è stata rottamata quasi quarant’anni fa.
Quando la vittima ha fatto notare l’assurdità della storia, il falso militare ha provato a giustificarsi parlando di una presunta “targa clonata”, insistendo affinché la donna si recasse nel pomeriggio a Viterbo, in via San Camillo de Lellis, per “archiviare la pratica”. Durante la telefonata, ha anche tentato di ottenere informazioni personali, chiedendo se fosse sola in casa e quante persone vivessero con lei.
La donna, insospettita, non ha fornito alcun dettaglio e non si è presentata all’appuntamento. Ha invece contattato immediatamente i veri carabinieri che hanno confermato che nessun maresciallo aveva tentato di mettersi in contatto con lei.
Secondo gli investigatori, dietro la telefonata potrebbe esserci sia un tentativo di truffa sia un piano per far allontanare la vittima da casa e permettere ai malviventi di svaligiare l’abitazione durante la sua assenza.
L’episodio arriva a un giorno di distanza da un tentato furto nella zona di Pian di San Martino, sempre a Vetralla. Una banda è entrata in una casa mentre i proprietari erano fuori, ma l’allarme li ha messi in fuga. Costretti ad abbandonare l’auto in una strada senza uscita, sono scappati a piedi nei campi: una donna di origine straniera è stata fermata, mentre i complici sono riusciti a dileguarsi.
Il quadro si completa con altre truffe a Viterbo, dove mercoledì 12 novembre un’anziana ultra 90enne è stata derubata dopo un finto controllo da parte di falsi appartenenti alle forze dell’ordine. Nella stessa giornata sono state presentate almeno altre due denunce per raggiri identici.