ANNO 15 n° 310
Verde Rinascita, la giustizia che coltiva inclusione
Nasce l'orto solidale accanto al Tribunale di Viterbo per formare e reinserire detenuti e persone fragili
Andrea
06/11/2025 - 07:02
di Andrea Farronato

VITERBO - Un orto come simbolo di rinascita e inclusione. È questo il cuore di “Verde Rinascita”, il nuovo progetto promosso dalla Fondazione Carivit insieme al Tribunale di Viterbo, alla Procura, all’Università della Tuscia e a Confagricoltura.

L’iniziativa unisce sostenibilità, formazione e reinserimento, offrendo a detenuti, beneficiari di misure alternative e percettori di assegno di inclusione una possibilità concreta di riscatto. “È un progetto frutto di una serie di attività avviate con l’azienda agraria della Tuscia – spiega Emanuel Fulvi, segretario della Fondazione Carivit – con una doppia missione: rieducativa e di reinserimento nel mondo educativo e produttivo.”

Come ha illustrato Giuseppe Colla, direttore dell’azienda agraria “Nello Lupori”, il progetto nasce dal Giardino della solidarietà realizzato nel 2021 al Palazzo di Giustizia. “Da lì sono partiti percorsi formativi per detenuti e percettori del reddito di cittadinanza, culminati con la consegna di venti attestati, alcuni dei quali hanno portato a reali opportunità di lavoro. Verde Rinascita ne è l’evoluzione: un orto solidale accanto al Tribunale, su 200 metri quadrati, dove si coltiveranno pomodori, legumi, finocchi e altre varietà locali con tecniche sostenibili'. “Fare l’orto può sembrare semplice – comtinua Luigi Pasqualetti, presidente della Fondazione Carivit – ma richiede costanza e attenzione: è una buona scuola di vita, che insegna impegno e responsabilità, aiutando a rimettersi in gioco'.

Un valore sottolineato anche dal procuratore Mario PalazziOccasioni come questa danno testa e gambe all’articolo 27 della Costituzione, che parla di funzione rieducativa e reinserimento sociale della pena. Quello che realizziamo oggi è un seme che deve essere coltivato, coinvolgendo anche gli imprenditori in un impegno sociale concreto.”

Soddisfazione anche dal presidente del Tribunale, Francesco OddiCi collochiamo nel solco tracciato dal Giardino della solidarietà: un progetto che ha trasformato il verde in opportunità. Diamo una possibilità a chi ha avuto difficoltà di reinserirsi nella società civile e, al tempo stesso, all’università di formare e all’azienda agraria di crescere. L’orto solidale è un passo ulteriore, un impegno più grande che unisce formazione, lavoro e speranza.”






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