ANNO 14 n° 118
Urologia: i massimi esperti italiani a confronto a Viterbo
Il professor Rizzotto: ''Oggi la scienza aiuta gli uomini di tumore alla prostata o alla vescica a superare le complicazioni''
24/03/2024 - 09:06

di Max Vismara

VITERBO - Si è svolto ieri mattina nell’aula magna del rettorato Unitus, di Santa Maria In gradi, il convegno Chirurgia Uro-oncologica: L’importanza del recupero delle funzioni della dignità e della salute nell’uomo.

Durante la convention organizzata dal professor Antonio Rizzotto si sono affrontati i vari aspetti della “piaga” del tumore della prostata, non solo dal punto di vista dell’approccio chirurgico e delle varie terapie chirurgiche per eliminarlo, ma anche su quello delle possibili soluzioni ai gravi problemi che insorgono negli uomini dopo l’asportazione, o la resezione della prostata.

Per questa categoria di malati, infatti, dopo l’approccio chirurgico, l’incontinenza e l’impotenza insorgono, rendendogli la vita un inferno.

“Questo di oggi (ieri n.d.r.) è un congresso importantissimo - ha spiegato Rizzotto - perché vede la presenza di tutto il comitato direttivo della società italiana di urologia, i massimi esperti italiani sull’argomento.

Oggi parleremo delle conseguenze che hanno gli uomini una volta che si sono operati di tumore alla prostata o alla vescica. Anche le più moderne tecniche chirurgiche, che peraltro stiamo illustrando oggi, non riducono a zero la complicanza dell’incontinenza e dell’impotenza.

Allora, anche se quell’1%, e stiamo parlando di soggetti ancora giovani, che hanno 50-60 anni, rimangono incontinenti o impotenti, inevitabilmente hanno una vita impossibile, anche se sono guariti dal tumore. 

Oggi la fortunatamente la scienza ha la possibilità, di sanarli, di guarirli completamente, infatti attraverso l'applicazione di sfinteri artificiali, il paziente non ha più problemi di incontinenza e di impotenza”. 

Naturalmente la migliore “terapia” è la prevenzione, e anche questo importantissimo tema è stato affrontato durante il convegno.

“La diagnostica precoce è vitale - ha concluso - su questo punto,stiamo lavorando con il ministero, perché diventi prassi comune fare lo screening preventivo per il tumore della prostata, proprio come attualmente si sta facendo per quelli del colon retto, dell’utero e del seno.”







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