ANNO 15 n° 170
Tuscania, sanità in crisi: il PD chiede risposte sul futuro della Casa di Comunità
Dopo l’annullamento del progetto finanziato dal PNRR, i servizi sanitari sono concentrati in locali inadeguati
19/06/2025 - 08:42

TUSCANIA - “A Tuscania si parla da decenni di una nuova sede per i servizi sanitari. Ma nulla è stato fatto. La situazione di disagio per i cittadini e per gli stessi operatori si è anzi aggravata dopo il recente accorpamento dei servizi della Asl in un unico spazio, completamente inadeguato. È urgente trovare una soluzione, ponendo mano al progetto per la realizzazione della Casa di Comunità. Va garantito il diritto alla salute: i servizi sanitari di prossimità sono il primo presidio per la prevenzione, la diagnosi e la cura”. Una sanità che funzioni, è un diritto dei cittadini e una priorità per il Circolo del PD “Danilo Baroni”, che sollecita il Comune a intervenire affinché sia assicurato il rispetto di questo diritto. 

La segretaria del Circolo, Daniela Venturi, ricorda che, anche in tema di sanità, Tuscania ha già perso una grande occasione: “Ci chiediamo che fine abbia fatto il finanziamento del PNRR di oltre un milione e mezzo di euro, 1.562.727 per l’esattezza, assegnato (con delibera della giunta regionale del Lazio numero 1005/21) alla Asl di Viterbo per la realizzazione della Casa di Comunità presso l’immobile Ater nel quartiere Gescal”.

“Ciò che sappiamo è che il 5 maggio del 2023, con delibera numero 292, la Asl ha annullato l’intervento, a seguito della decisione dell’Ater di sospendere la convenzione per l’utilizzo dei locali in comodato d’uso gratuito - dice la segretaria del Circolo del PD -. Con atto successivo, ‘ritenendo di non poter più garantire il rispetto delle stringenti tempistiche scandite dal PNRR per la contrattualizzazione e per eseguire i lavori nell’immobile’, la stessa Asl ha deliberato che ‘l’importo destinato a Tuscania di 1.562.727 euro verrà riassegnato ad interventi afferenti tutte le Case di Comunità finanziate dal PNRR’. Un colpo per la nostra cittadina”.

Attualmente, tutti i servizi sanitari sono ospitati presso l’immobile di Piazza Basile, che, nel tempo, si è rivelato inadeguato rispetto al bisogno di offrire prestazioni in un ambiente accogliente e confortevole, nel rispetto dell’utenza. Alla presenza del Cup, del consultorio (che si occupa anche della preparazione al parto), del punto prelievi, del servizio per le vaccinazioni, dei referenti per l’assistenza domiciliare, del servizio di Neuropsichiatria e di alcuni medici specialisti (mancano il geriatra, il neurologo, l’endocrinologo e l’oculista, che non sono stati ancora sostituiti), si è aggiunta, la scorsa primavera, quella del Centro di Salute Mentale, di Neuropsichiatria Infantile e del pediatra di libera scelta. Questi ultimi servizi si trovavano nei locali comunali di Piazza Matteotti, che il Comune ha voluto tornassero in proprio possesso. Locali comunque inadatti, anche per la presenza di barriere architettoniche.

“L’attuale sede di Piazza Basile dispone solamente di otto stanze, se si escludono quelle del dentista e del Cup. Non ha certo gli spazi necessari a ospitare servizi tanto diversi per presenza settimanale e tipologia di utenza, oltre a non essere all’altezza di una sanità del 2025. Tale situazione non favorisce, peraltro, il rafforzamento, indispensabile, di una presenza maggiore di medici specialisti”, osserva Venturi.

Ecco quindi le domande che il Circolo del PD rivolge al sindaco, quale autorità sanitaria locale e rappresentante di Tuscania nell’Assemblea dei sindaci della Asl di Viterbo: “Siamo di fronte a una soluzione transitoria? Si sta lavorando per quella definitiva, con la realizzazione della Casa di Comunità, dove sia prevista anche l’assistenza dei medici di medicina generale e del pediatra di libera scelta?”.

“Basta rinvii. La sanità è un diritto esigibile già fortemente compromesso dalle lunghe liste di attesa, rispetto alle quali neppure conta avere una prescrizione con codice di priorità. L’alternativa, troppo spesso, è andare fuori provincia oppure in intramoenia o privatamente Per chi può permetterselo, ovviamente”, conclude il PD.

 






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