ANNO 15 n° 165
Tuscania, piscina comunale riaprirà il 21 giugno
Pd: 'Il Comune non risponde e alimenta gli interrogativi scegliendo la piscina di Tarquinia per i centri estivi”
13/06/2025 - 16:24

TUSCANIA - La piscina comunale di Tuscania, chiusa dal 1° giugno per la realizzazione, da parte del Comune, di un’opera “indispensabile per garantire le condizioni igienico-sanitarie durante il periodo estivo”, riaprirà il 21 giugno. Lo comunica la società che gestisce l’impianto, Sport Popolare. “Ancora silenzio, invece, dall’Amministrazione Comunale, che, nonostante le ripetute sollecitazioni, non solo non risponde alle tante domande che la vicenda dell’impianto suscita ma alimenta gli interrogativi, scegliendo di organizzare i centri estivi per i bambini dai 6 agli 11 anni presso la piscina coperta di Tarquinia. Un fatto che sconcerta”, accusa il Circolo del PD della cittadina.

“Gli amministratori hanno l’abitudine di intervenire sui temi ‘caldi’ utilizzando il canale social di una Lista Civica che rappresenta solo una parte dei cittadini. È doveroso, nei confronti della comunità, che sindaco e giunta informino sullo stato delle cose a livello istituzionale”, afferma Daniela Venturi, segretaria del Circolo del PD, che precisa: “Riteniamo che la sede più adatta sia quella del consiglio comunale, dove sindaco e giunta dovranno spiegare anche come mai abbiano deciso di non utilizzare per le attività rivolte ai bambini il proprio impianto, a vantaggio, tra l’altro, degli operatori economici di un altro comune. Non si poteva lavorare per una soluzione che prevedesse di attivare i centri estivi in piscina a Tuscania, limitando i viaggi alle giornate di attività al mare?”.  

È già lungo, come si sa, l’elenco delle domande che attendono una risposta puntuale.

Innanzitutto, visto che i lavori di questi giorni riguardano “una componente strutturale prevista nel progetto esecutivo dell’impianto” e che lo stesso gestore evidenzia che permangono una serie di criticità, ci si chiede: nella fase di realizzazione della piscina, il Comune, in qualità di committente, non aveva un Responsabile Unico del Procedimento per i controlli? Al momento del collaudo, non sono emerse le problematiche successivamente evidenziatesi? Quanti e quali lavori sono ancora da eseguire perché i cittadini possano fruire di un ambiente e di spazi, in vasca e fuori, salubri e senza rischi? Come mai il consumo energetico appare molto elevato?

C’è poi il tema, non secondario, dei costi. È importante capire a quanto ammontino, oltre al mutuo di 687.878 euro e ai 200mila euro del Bilancio comunale, specialmente se, stando a ciò che si dice, il canone di affitto non è stato pagato. C’è già, inoltre, una stima relativamente alle perizie di parte e alle spese legali?

“I problemi sono tanti e meritano un approfondimento. Anche sul caso dei centri estivi pretendiamo una spiegazione. A questo proposito, vorremmo altresì sapere quale sarà la quota a carico delle famiglie, visto che non abbiamo trovato questa informazione. Vogliamo vederci chiaro”, conclude il PD.






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