VITERBO - Compariranno questa mattina davanti al gip Savina Poli per l'udienza di convalida, Baris Kaya e Abdullah Atik, i due turchi di 22 e 25 anni, arrestati mercoledì in via Casa di Santa Rosa.
Nell'interrogatorio di garanzia, davanti al pm, Massimiliano Siddi, hanno fatto scena muta. Non è escluso che si ripetano anche oggi. Sono accusati di detenzione illegale di armi.
Intanto proseguono le indagini che, archiviata definitivamente la pista del terrorismo, puntano sul traffico di armi e si concentrano sui rapporti tra gli arrestati e la criminalità organizzata turca.
Elementi di connessione diretta al momento non sarebbero emersi. Negli ultimi mesi, tuttavia, si sarebbe registrata una presenza importante di cittadini turchi, alloggiati in B&B del Viterbese.
Nei mesi scorsi, in particolare, a Vitorchiano un gestore aveva segnalato incongruenze nei documenti presentati da alcuni ospiti, spariti prima dell’arrivo dei carabinieri. Risale invece al 25 agosto scorso, un blitz della polizia in un B&B del centro storico in cui è stato arrestato un pericoloso esponente della criminalità organizzata turca, ritenuto vicino al clan del boss Baris Boyun, arrestato l’anno scorso a Bagnaia. Con lui sono stati identificati altri tre connazionali, successivamente rilasciati.
Resta il nodo dei documenti falsi o rubati, utilizzati come “jolly” per muoversi e alloggiare nella provincia: gli stessi sarebbero stati usati dai due fermati la sera di Santa Rosa e dagli altri cinque identificati a Montefiascone.