ANNO 15 n° 313
Tensione sul Comitato “Pro Ospedale” di Acquapendente: “Cittadini ignorati”
Le esponenti del gruppo “Insieme per Cambiare” denunciano lo stravolgimento dello spirito originario della mozione e chiedono un incontro urgente con il Sindaco per restituire al Comitato una guida realmente civica
09/11/2025 - 17:28

ACQUAPENDENTE - Cresce la tensione politica ad Acquapendente attorno alla nascita del Comitato cittadino “Pro Ospedale”, istituito con l’obiettivo di difendere e potenziare i servizi sanitari del nosocomio locale. A sollevare il caso sono le consigliere di minoranza Domitilla Agostini e Federica Friggi, del gruppo consiliare Insieme per Cambiare, che in una nota denunciano «il mancato rispetto dello spirito della mozione approvata dal Consiglio comunale» e «l’esclusione dei cittadini dal percorso decisionale».

«Il Sindaco ignora i cittadini — scrivono — e riteniamo sia giunto il momento di spiegare come sia stato stravolto il Comitato Pro Ospedale».

La petizione e la mozione per salvare l’ospedale

Le due consigliere ricordano come, nei mesi scorsi, si siano fatte promotrici di numerose iniziative a tutela del presidio ospedaliero di Acquapendente, temendo un possibile declassamento con il nuovo atto aziendale della ASL. Tra queste, la raccolta firme “Salviamo l’Ospedale di Acquapendente”, che ha ottenuto 1.782 adesioni da parte di cittadini e operatori del territorio.

La petizione chiedeva alla ASL il ritiro dell’atto e il rispetto di impegni precisi:

- completare i lavori di adeguamento e sicurezza della struttura;

- potenziare i servizi come previsto dalla delibera ASL n. 898/2014;

- riattivare l’ambulatorio di Endoscopia Digestiva;

- garantire la presenza H24 dell’anestesista/rianimatore;

- riaprire il servizio di fisioterapia per i pazienti cronici.

Sull’onda di quella mobilitazione, il 7 giugno 2025 il Consiglio comunale approvò la mozione per costituire un Comitato cittadino pro ospedale, con l’intento di coinvolgere direttamente la popolazione e le figure tecniche competenti, senza condizionamenti politici o istituzionali.

Le accuse al Sindaco: “Tradito lo spirito del Comitato”

Secondo Agostini e Friggi, dopo l’approvazione della mozione Sindaco e Giunta non avrebbero dato seguito agli impegni presi. Una PEC inviata l’11 agosto per chiedere un incontro entro il 10 settembre è rimasta senza risposta. Nel frattempo, un gruppo di cittadini interessati al tema si è organizzato autonomamente, ma — spiegano le consigliere — «solo il 26 settembre il Sindaco ha convocato una riunione, allargando l’invito ai comuni limitrofi e ad alcune associazioni, senza alcuna concertazione con noi né con il gruppo civico già operativo».

Il 16 ottobre, durante una nuova riunione, il gruppo di cittadini non è stato neppure invitato. «In quella sede — aggiungono — sono emerse gravi criticità: il comitato è stato trasformato in un organismo istituzionale, con la presenza dei sindaci nel direttivo, in contrasto con la mozione che prevedeva un comitato dei cittadini».

Le consigliere contestano inoltre che la discussione si sia concentrata solo sull’ipotesi di costruire un nuovo ospedale, tralasciando il tema più urgente: la salvaguardia dei servizi esistenti. «Un ospedale nuovo, ma senza personale e reparti funzionanti, sarebbe solo una scatola vuota», dichiarano.

La richiesta di un nuovo incontro

Il 24 ottobre è arrivata ai consiglieri una bozza di statuto e atto costitutivo del nuovo comitato, che — secondo loro — conferma i nodi irrisolti: «L’articolo 6 prevede ancora la presenza dei sindaci o dei loro delegati nel consiglio di gestione, ignorando completamente il percorso partecipativo già avviato dai cittadini di Acquapendente».

Per questo motivo, Agostini e Friggi hanno deciso di non partecipare all’incontro dell’8 novembre, ritenendo che «non sussistano le condizioni di trasparenza e rappresentatività».

«Il percorso intrapreso dal Sindaco — concludono — ha snaturato il senso originario della mozione, escludendo la cittadinanza attiva e trasformando il Comitato in un organismo politico. Chiediamo un incontro diretto per concordare insieme la composizione del direttivo e la linea di lavoro, riconoscendo finalmente il ruolo del gruppo cittadino già costituito».

“Un comitato per i cittadini, non per la politica”

«Il nostro obiettivo — ribadiscono le consigliere di Insieme per Cambiare — non è creare divisioni, ma restituire al Comitato Pro Ospedale la sua funzione originaria: quella di nascere dai cittadini e per i cittadini. Solo così potremo difendere realmente il nostro ospedale, i suoi servizi e il diritto di tutti a una sanità pubblica di qualità». 






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