TARQUINIA - I rifiuti lasciati negli ambienti naturali, in special modo le plastiche, rappresentano una nota dolente della nostra quotidianità in quanto a impatto ambientale.
Una donna residente a Terni, Francesca Arca, che da pochi anni viene in vacanza a Tarquinia e Marina Velca, ha deciso di organizzare da sola una battaglia contro l’inquinamento nelle spiagge: la sua è quasi una campagna di educazione all’ecologia, portata avanti attraverso periodiche raccolte dei rifiuti.
Nella giornata di ieri, al suo ingresso sul litorale tarquiniese campeggiavano cassette di polistirolo abbandonate, frammenti di sdraio di plastica e contenitori per il pesce della grande distribuzione ormai vuoti.
È stato importante il supporto di qualcuno per compiere la raccolta nel pomeriggio del 6 agosto, segnalata da un apposito cartello informativo?
“L’evento ha coinvolto alla fine me e mia mamma, perché tra chi andava via dalla spiaggia e chi tornava e ha visto l’iniziativa, ma non si è voluto far fotografare con le buste piene, la giornata è andata in questo modo. Bisogna lavorare: c’è tanto da fare per sensibilizzare gli animi. Io lo faccio perché a me piacerebbe farmi una passeggiata e vedere la natura, non la plastica!” ha denunciato la Arca, scossa da una situazione presentata come evidente: l’apparente disinteresse per la differenziazione dei rifiuti da parte di alcuni cittadini tarquiniesi. La donna ha rincarato la dose, affermando: “C’è poca cura, perlomeno a Tarquinia, nella raccolta dell’umido. Va a finire tutto nell’indifferenziato”.
Come appaiono le condizioni del litorale tarquiniese a un visitatore? Impatta molto la vista dei rifiuti?
“Se si ignora la centrale termica sullo sfondo, la spiaggia tarquiniese sembra un’isola deserta. Peccato, però, che ci sia disseminata la plastica, proveniente dal mare o lasciata dai villeggianti. Così facendo, le ultime volte in cui portavo la plastica nei contenitori di raccolta a Marina Velca, alcune persone mi hanno fermato, dicendo che l’iniziativa era ottima e che a loro avrebbe fatto piacere saperlo prima. Qualcuno mi aiuta sulla spiaggia, vedendomi sovraccarica di plastica: si offre quindi di prendere una busta con la plastica e portarla ai dovuti contenitori. Il modus operandi è questo, dall’anno scorso ho iniziato a farlo, ma ce n’è bisogno”.
La Arca ha inoltre raccontato che alla soglia San Silvestro 2022, essendo lei andata a festeggiare a Marina Velca con degli amici, c’era “plastica ovunque, contenitori di plastica portati dal mare: ho pulito, così, quando sarei andata con i miei amici a vedere i fuochi d’artificio che fanno a Tarquinia Lido, avrei visto la sabbia e il mare, non la plastica. Da allora, però, questa cosa non si è più verificata: non ho visto più plastica sulla spiaggia di Marina Velca, mentre a Riva dei Tarquini c’è di tutto. Ho raccolto parecchie cassette di polistirolo e per il pesce, plastiche e bottiglie di ogni tipo”.
Con una spiccata sensibilità per il rispetto dell’ambiente fin dall’infanzia, la donna sostiene che per contrastare la moria di pesci e ripulire le acque dei mari sia necessario adottare utili accorgimenti, come l’utilizzo di detergenti per il bucato non contenenti sostanze chimiche inquinanti. “Le persone sono sensibili – ha aggiunto – e se mi vedono con un’iniziativa si complimentano, vogliono essere informati. Io dico che non mancherà occasione”.
Sono previsti nuovi appuntamenti per queste azioni di salvaguardia?
“Io lascerò comunque il cartello che indicava la raccolta del 6 agosto. Ci scriverò 8, quindi continuo imperterrita! L’anno scorso una ragazza era venuta dall’altro capo del villaggio per aiutarmi: è un risvolto di ciò che si fa”.
Lo spirito di iniziativa di Francesca Arca sarà quindi ancora attivo per tutto il tempo necessario per il contrasto alla mancata differenziazione dei rifiuti sul litorale tarquiniese. D’altronde, come convintamente asserito da lei, “Una goccia d’acqua di mare non riempie la bottiglia”: c’è bisogno di una grande adesione alle iniziative per compiere gesti davvero importanti.