ANNO 15 n° 129
Tarquinia, sospeso Cardello, il primario di Radiologia
Indagato per corruzione e falso e truffa aggravata
08/05/2025 - 18:03

TARQUINIA - È stato sospeso in via cautelare il primario del reparto di Radiologia dell’ospedale di Tarquinia, Paolo Cardello, coinvolto in un’inchiesta per corruzione, falso e truffa aggravata, attualmente condotta dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia. L'indagine, coordinata dal PM Roberto Savelli, vede coinvolto anche Pasqualino Catanea, cittadino vetrallese indicato come presunto intermediario, oltre a nove pazienti che avrebbero ottenuto referti medici alterati per ricevere risarcimenti assicurativi maggiorati.

Cardello, in servizio alla Asl di Viterbo dal 1999, è difeso dagli avvocati Elisabetta Centogambe e Alessandro Diddi

La Asl di Viterbo, dopo aver chiesto la trasmissione degli atti da parte dell’autorità giudiziaria, ha adottato un provvedimento disciplinare alla luce della gravità delle accuse. Con la delibera n. 474 del 6 maggio 2025, la direzione generale ha disposto la sospensione cautelare immediata del dirigente medico, in conformità con l’art. 51 del CCNL Area Sanità 2019/2021. Durante il periodo di sospensione – che durerà fino alla conclusione del procedimento penale (fascicolo n. 1970/2024 R.G.N.R.) – il medico riceverà un’indennità pari al 50% dello stipendio tabellare, con riconoscimento della sola anzianità di servizio.

Nessuna misura cautelare personale è stata disposta nei confronti degli indagati. Secondo gli accertamenti, i pazienti coinvolti avrebbero pagato 300 euro ciascuno per ottenere risonanze magnetiche manipolate, riguardanti principalmente ginocchia, caviglie e polsi, al fine di ottenere risarcimenti più elevati da parte delle compagnie assicurative. Proprio queste ultime, insospettite dalla frequenza e dalla tipologia dei referti, avrebbero segnalato i casi, dando avvio all’inchiesta.

Emergerebbe inoltre che i pazienti avrebbero avuto accesso preferenziale agli esami, bypassando il normale iter del CUP (Centro Unico di Prenotazione). In questo contesto, Pasqualino Catanea avrebbe agito come intermediario, sfruttando una rete di contatti per individuare persone reduci da infortuni o incidenti stradali da indirizzare al primario per ottenere i referti utili a fini assicurativi.

 

Presunzione di innocenza

Si ricorda che, come previsto dall’articolo 27 della Costituzione italiana, ogni persona è presunta innocente fino a sentenza definitiva. Le indagini sono in corso e al momento non è stata emessa alcuna condanna.




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