MONTALTO DI CASTRO – A leggere le recenti dichiarazioni del sindaco alla stampa, sembrerebbe che Montalto stia vivendo una nuova eta' dell'oro, tra 'decoro urbano', 'turismo per famiglie' e 'transizione ecologica'.
Per molti cittadini però – giovani in primis – e imprenditori con i quali ci confrontiamo ogni giorno la realtà è ben diversa, e le parole del primo cittadino dei giorni scorsi risultano lontane dai fatti, da chi il paese lo vive ogni giorno, e da chi vive del lavoro legato proprio al turismo.
Leggiamo di aree verdi e pinete abbandonate da trent'anni. Forse si riferiva alla pineta comunale dove l'erba è stata tagliata questa settimana, perché ci sarà la fiera, mentre abbiamo passato Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e il 1 maggio in pessime condizioni in gran parte del paese.
Per non parlare della montagna di legna raccolta sul litorale a Montalto marina e ammucchiata nei pressi dell'entrata di una delle varie spiagge del lungomare
Non ci risulta poi che i commercianti siano totalmente d'accordo con questa linea. Già, perché ci siamo confrontati, anche dopo l'uscita dell'intervista, con alcuni di loro e con molti cittadini che ovviamente non hanno gradito sentirsi dire che 'Non siamo come Rimini e non vogliamo diventarlo'. Ma che significa? Un'uscita infelice a nostro avviso; perché da certe realtà bisognerebbe prendere esempio, non le distanze.
In questi tre anni abbiamo visto la chiusura di spazi essenziali per lo sport, la cultura e il tempo libero. Non c'è più traccia di attrazione e promozione, ad esempio come in eventi passati quali il festival di Vulci, le mostre archeologiche internazionali, la Tirreno Adriatico, il Giro d'Italia, la sagra dell'asparago, la festa dedicata alla Comunità sarda, i concerti al molo, i mercatini a costo 0, le feste dei colori in spiaggia. Montalto e Pescia si stanno spegnendo.
Chiudere, tagliare, rinunciare, e contemporaneamente aumentare le tasse, come ad esempio proprio l'Imu alle attività commerciali, portata al massimo (10,6 per mille) e mantenuta tale sin dal 2023: una ricetta che non ci piace.
Oggi si parla di 'turismo tranquillo', fatto di laboratori per bambini e serate jazz – con una visione che esclude i giovani, gli eventi, la musica dal vivo, le occasioni di ritrovo.
Se si vuole trasformare Montalto in una 'casa di riposo sul mare', è una scelta politica, che rispettiamo ma che non condividiamo.
Si cerca di mascherare tutto sotto il velo della 'sicurezza' e del 'decoro'. Ma è proprio la mancanza di spazi vivi a generare disagio, non certo la presenza di eventi o luoghi di aggregazione.
Togliere tutto e dare sempre la colpa a qualcun altro o a qualcosa per giustificarsi, non significa risolvere il problema: significa solo spostarlo altrove, e isolare una generazione che invece chiede attenzione e opportunità.
Crediamo che per i prossimi anni ci sia bisogno di una visione aperta: si' di decoro e sviluppo, ma che non abbia paura del turismo. Anzi, che lo sappia accogliere in ogni sua forma, senza stigmatizzare ma diversificando l'offerta per coinvolgere tutte le potenziali fasce di fruitori, adattandosi alle necessità di cui una città importante come la nostra ha bisogno.Su queste tematiche, siamo pronti al confronto con chiunque, anche pubblico se ce ne fosse bisogno. Senza rincorrere i fantasmi del passato ma guardando avanti per il bene di Montalto e Pescia.
Il direttivo - Forza Italia Montalto