ANNO 15 n° 139
Strage di ulivi: la Tuscia torna a produrre olio d'oliva
Dietro front sull'espianto degli ulivi a favore di coltivazioni intensive
Fabio
27/01/2025 - 07:43
di Fabio Tornatore

di Fabio Tornatore

VITERBO - Si torna a produrre olio d'oliva nella Tuscia, frenano gli espianti, anche se la mattanza non si ferma, e ci sono timidi segnali di ripresa delle lavorazioni in uliveto. 'La nocciola ha rivelato la sua fragilità, dopo la nostra denuncia sono diminuiti gli espianti di olivi e qualcuno è anche tornato a produrre' spiega Famiano Crucianelli 'l'ulivo è la pianta più adatta al nostro territorio, è bellissima e fa bene'.

'Tre anni di mancata produzione di nocciolle hanno fatto capire agli agricoltori che la nocciola non è adatta alla produzione intensiva' spiega Famiano Crucianelli, presidente del biodistretto della valle Amerina e delle Forre 'l'olivo, oltre ad essere una pianta bellissima ha tantissime proprietà benefiche. Inoltre è uno degli alberi che riesce a trattenere più anidride carbonica, quindi fa bene anche all'ambiente'.

Negli ultimi decenni gli espianti di alberi di ulivo sono stati moltissimi, in parte per via della Xylella, e per le politiche a favore di altre coltivazioni, forse più remunerative a breve termine, ma che hanno rischiato di impoverire la biodiversità del nostro territorio, introducendo coltivazioni, come quella della nocciola, non adatte a produzioni intensive a bassa quota: 'la nocciola è vero che è stata sempre presente nei nostri territori, lo dimostrano anche le tante ricette della nostra tradizione in cui il frutto è presente' spiega Crucianelli 'però non è una pianta in grado di poter essere sfruttata in modo intensivo a bassa quota. Gli ultimi tre anni di bassa produzione lo mostrano chiaramente: un anno per la gelata, uno per il clima sfavorevole, e poi è arrivata anche la cimice asiatica. Gli agricoltori lo hanno capito, e alcuni sono tornati a fare olio'.






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