



VITERBO – Una Sala Regia gremita ha accolto la presentazione di Storie senza eroi, il libro di Piero Marrazzo pubblicato da Marsilio Editore. Un evento fortemente voluto dal consigliere comunale ed ex sindaco di Viterbo, Giulio Marini, e organizzato da Pasquale Bottone, ideatore del “Salotto delle 6”, che ha condotto la serata. Presenti sul palco anche il giornalista Silvio Marino, storico collaboratore di Marrazzo.
Ad aprire l’incontro è stato proprio Marini, che ha rivolto all’ospite un ringraziamento sentito per il sostegno istituzionale ricevuto all’epoca in cui lui era sindaco e Marrazzo presidente della Regione Lazio. Un intervento denso di ricordi, culminato con un abbraccio sincero e con l’esplicita volontà di riconoscere pubblicamente il valore umano e politico di un “vero avversario da rispettare”.

Dopo l’introduzione del conduttore Bottone, la sindaca Chiara Frontini ha preso la parola sottolineando l’importanza della presenza di Marrazzo a Viterbo. Ha definito il suo libro un atto di coraggio e un gesto profondamente umano, capace di restituire dignità a una narrazione pubblica troppo spesso deformata dall’odio e dai pregiudizi, soprattutto nell’epoca dei social.
Il momento più intenso della serata è arrivato con l’intervento di Marrazzo, che ha ringraziato la sindaca e la città per l’accoglienza. Nel raccontare la genesi del suo libro, ha riconosciuto un ruolo decisivo alle donne della sua vita: le sue tre figlie, la madre e le figure femminili che lo hanno sostenuto nel percorso personale e narrativo.
Il volume – ha spiegato – non è il racconto del “caso Marrazzo” e delle sue conseguenze politiche o istituzionali, ma la storia di una famiglia, di un uomo che ha scelto di guardare in faccia la verità dopo essere stato, a suo dire, vittima di un sistema che lo ha travolto. Ha ricordato come i carabinieri responsabili del tentativo di ricatto siano stati condannati a 37 anni complessivi di carcere, rivendicando la necessità di riportare la vicenda nella sua dimensione reale.

Nel suo discorso ha alternato memoria politica e confessione personale: dalle dimissioni alla lunga fase di silenzio, fino alla decisione di rimettersi in gioco con un’opera che considera simbolo di rinascita. Storie senza eroi – ha detto – non è un libro politico, ma un viaggio introspettivo e familiare, un resoconto onesto di fragilità, responsabilità e ricomposizione.
A chiudere la presentazione è stato Silvio Marino, che ha aggiunto ricordi e testimonianze del lungo percorso professionale condiviso con Marrazzo.
Un incontro intenso e partecipato, in cui il racconto pubblico si è intrecciato alla dimensione umana, restituendo alla comunità viterbese una riflessione profonda sulla caduta, sul coraggio e sulla possibilità di rinascere.
