ANNO 15 n° 291
Stop al parcheggio interrato, cambio di rotta per Piazza Martiri d'Ungheria
Abbandonata l’idea del sotterraneo per i costi troppo alti, Viterbo punta su verde e stalli diffusi nei quartieri
Andrea
18/10/2025 - 07:02
di Andrea Farronato

VITERBO - Per anni, Piazza Martiri d’Ungheria è stata il cuore pulsante – e congestionato – della città. Un grande spiazzo asfaltato a due passi dal centro storico, simbolo di un equilibrio mai semplice tra auto e vivibilità. Lì dove si immaginava di scavare un parcheggio sotterraneo, oggi il Comune ha scelto un’altra strada, con meno cemento, almeno sottoterra.

Il progetto, inserito nel programma PINQuA del PNRR all’interno della proposta “Cuciture Urbane”, nasceva infatti con l’idea di realizzare un’autorimessa interrata. Ma le indagini geologiche hanno raccontato un’altra verità: il sottosuolo della piazza, composto da terreni di riporto e materiali instabili, avrebbe richiesto fondazioni milionarie, raddoppiando i costi e mettendo a rischio l’intero finanziamento.

Per non perdere il treno dei fondi nazionali, l’amministrazione ha cambiato rotta. Niente più parcheggio sotterraneo; ma al suo posto, un piano di interventi tra centro e periferie, mantenendo il budget complessivo di 4,6 milioni di euro.

Cosa prevede il nuovo progetto

Piazza Martiri d’Ungheria sarà oggetto di una manutenzione straordinaria: pavimentazione più permeabile, inserimenti di alberature e arredi per ridurre l’isola di calore, ma senza aumento dei posti auto. La vera novità si sposta nei quartieri.

Riello/Pilastro, zona Università-Tribunale: un grande parcheggio da 255 posti auto, 11 per moto e oltre 1.300 mq di verde.

Santa Lucia (Strada Teverina): 42 posti auto con nuova sistemazione di marciapiedi e spazi di sicurezza.

Santa Barbara, vicino al Campo Scuola: 54 posti e aree verdi di servizio.

Viale Trento: 15 stalli auto e due per motocicli, con interventi di arredo urbano e illuminazione.

L’intero progetto sembra mirare a ridisegnare le abitudini di sosta dell’intera città. “Cuciture urbane” torna al suo significato originario: unire le zone, intervenendo dove i servizi mancavano.






Facebook Twitter Rss