TARQUINIA - La stagione balneare 2025 scatterà ufficialmente sabato 17 maggio, in base a quanto stabilito dall’ordinanza n. 45/2025 della Capitaneria di Porto di Civitavecchia. Una misura che recepisce le direttive ministeriali e impone, fino alla terza domenica di settembre, l’attivazione obbligatoria e continuativa del servizio di salvataggio su tutte le spiagge in concessione e strutture balneari autorizzate, come previsto dal regolamento regionale n. 19/2016.
Ma se da un lato l’obiettivo della norma è garantire la sicurezza dei bagnanti, dall’altro emergono criticità operative concrete, soprattutto nei primi giorni di apertura, quando l’affluenza è limitata e reperire personale è sempre più complesso.
È quanto denuncia il sindaco di Tarquinia, Francesco Sposetti, che esprime preoccupazione per gli effetti della nuova ordinanza sul territorio:“L’ordinanza serve per regolare la stagione balneare di quest’anno. Noi non possiamo contrastare questa scelta e ci siamo adeguati – spiega il primo cittadino – Stiamo facendo le opportune valutazioni, soprattutto in relazione alle difficoltà organizzative che esistono da tempo. Reperire personale è un problema, perché parliamo per lo più di studenti che terminano l’anno scolastico a giugno. Il prossimo anno la situazione sarà ancora più complicata con l’obbligo della maggiore età per i bagnini. La prossima stagione sarà molto complessa, ma ci adatteremo”.
A Montalto di Castro, invece, il quadro appare decisamente più sereno. La sindaca Emanuela Socciarelli sottolinea come il Comune si sia già organizzato per tempo, in sinergia con gli stabilimenti balneari: “L’ordinanza per noi non è stata un grosso problema. Abbiamo parlato con i gestori e anche loro sono pronti per affrontare questa stagione estiva. Abbiamo deciso di aprire le spiagge dal 1° giugno fino al 7 settembre, ma dal 17 maggio chi ha una concessione è comunque tenuto a garantire la sicurezza. Come Comune ci occuperemo del servizio di salvataggio anche per le spiagge libere. Ci siamo adattati tutti e siamo già pronti dalla scorsa Pasqua”.
A fronte delle diverse strategie adottate dai Comuni, il Sindacato Italiano Balneari (SIB) Lazio continua a proporre soluzioni flessibili per aiutare i gestori a rispettare gli obblighi senza compromettere la sostenibilità economica. Le richieste principali riguardano l’aumento del tratto sorvegliato da ogni postazione di salvataggio (da 100 a 200 metri) e la riduzione dell’orario giornaliero di servizio da 10 a 8 ore nei periodi di bassa affluenza, come maggio e inizio giugno.