ANNO 15 n° 356
Somigli, scuola: “Elenchi regionali immissioni in ruolo, idonei concorsi straordinari devono essere inclusi”
A chiederlo è la segretaria generale della Uil scuola Viterbo Silvia Somigli
22/12/2025 - 16:34

VITERBO - “Elenchi regionali immissioni in ruolo 2026-2027, anche gli idonei ai concorsi straordinari devono essere inclusi”. A chiederlo è la segretaria generale della Uil scuola Viterbo Silvia Somigli.

Il 16 dicembre, al ministero dell’Istruzione, si è svolta una riunione di informativa sindacale avente ad oggetto la costituzione degli elenchi regionali finalizzati alle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2026/2027. Nel corso dell’incontro, l’amministrazione ha illustrato la bozza di ordinanza ministeriale, di prossima emanazione, che definisce criteri e modalità di costituzione e di utilizzo degli elenchi regionali.

Requisiti di accesso. Possono presentare domanda i candidati che congiuntamente: hanno partecipato a procedure concorsuali bandite dal 1° gennaio 2020 per posti comuni o di sostegno (infanzia, primaria, secondaria di I e II grado); hanno conseguito almeno 70/100 alla prova orale.

Per la secondaria con prova pratica integrata: il punteggio orale è la media aritmetica tra prova pratica e colloquio.

Procedure concorsuali ammesse: concorso ordinario 2020+Stem 1 (Dd n. 498 e 499 del 21/04/2020 e Dd n. 826 dell’11/06/2021); Stem 2 (Dd n. 252 del 31/01/2022); educazione motoria scuola primaria (Dd n. 1330 del 4/08/2023); concorso Pnrr1 (Dd n. 2575 e 2576 del 6/12/2023); Concorso Pnrr2 (Dd n. 3059 e 3060 del 10/12/2024).

Esclusioni. Non possono presentare domanda: docenti già a tempo indeterminato; docenti con contratto a tempo determinato finalizzato al ruolo.

Abbiamo contestato l’esclusione dei candidati idonei inseriti nelle graduatorie dei concorsi straordinari – spiega Somigli –. La legge istitutiva degli elenchi regionali non fa alcun riferimento alla natura ‘ordinaria’ del concorso. Inoltre, in particolare i docenti del concorso straordinario 2020, avendo comunque superato una prova, hanno diritto all’inclusione negli elenchi. Su questo aspetto, l’amministrazione non ha manifestato disponibilità ad accogliere la richiesta, motivando tale posizione con l’assenza di una previsione normativa che consenta tale possibilità”.

C’è una criticità rilevante nella previsione che impone la scelta di un’unica regione per tutte le classi di concorso – prosegue poi Somigli – e per tutti gli ordini di scuola considerato che un candidato può aver partecipato a procedure concorsuali diverse in regioni diverse (ad esempio primaria in una regione e secondaria di I grado in un’altra); la disponibilità dei posti varia sensibilmente tra infanzia e primaria e tra I e II grado. Non appare ragionevole impedire la scelta di regioni diverse, se si è partecipato a procedure concorsuali diverse (infanzia/primaria e I/II grado) soprattutto in assenza di una chiara e preventiva conoscenza dei posti effettivamente disponibili.

Per tali motivi, abbiamo chiesto una modifica del decreto affinché sia consentita la scelta di una regione distinta per ciascuna procedura concorsuale a cui il candidato ha partecipato”.

Infine, come Uil Scuola – sottolinea Silvia Somigli – abbiamo evidenziato che il punto vero resta la trasparenza e la certezza sui posti effettivamente vacanti e disponibili nelle singole regioni su cui è possibile assumere in ruolo. Non basta, quindi, come indicato nella bozza della ordinanza ministeriale, la pubblicazione, da parte degli Usr, delle graduatorie delle procedure concorsuali ancora in vigore, ma contestualmente gli Uffici devono rendere noti anche eventuali posti rimasti disponibili al netto delle operazioni di immissione in ruolo. La scelta della regione in cui inserirsi nell’elenco regionale da parte dei candidati dipende in modo diretto dalle reali possibilità di assunzione, che allo stato attuale non si conoscono. In queste condizioni, la possibilità di operare una scelta realmente consapevole rischia di restare solo “sulla carta” considerando che gli elenchi durano solo un anno scolastico e poi vanno aggiornati. Senza un quadro chiaro delle disponibilità, si chiede ai docenti di spostarsi sul territorio nazionale senza adeguate garanzie, con il rischio concreto di creare aspettative che poi non trovano riscontro nelle assunzioni effettive. Su questo punto, l’Amministrazione ha assunto l’impegno a fornire indicazioni agli Uffici scolastici provinciali affinché questi ultimi rendano pubblici i posti rimasti disponibili al termine delle operazioni di immissione in ruolo”.

Sul piano assunzionale – conclude Somigli –, continuiamo a rivendicare con forza l’eliminazione della soglia del 30% per gli idonei e l’avvio di un piano straordinario di assunzioni che tenga conto di tutti i docenti idonei, senza ulteriori limitazioni. In una prospettiva più ampia, ribadiamo, come già fatto più volte in tutti i tavoli amministrativi e politici, la necessità di trasformare le GPS di prima fascia, per posto comune e per sostegno, in uno strumento strutturale di reclutamento, al pari degli elenchi regionali. Contestualmente, riteniamo non più rinviabile il superamento della distinzione tra organico di fatto e organico di diritto, ormai anacronistica e non più rispondente alla reale organizzazione delle scuole, al fine di consentire assunzioni su tutti i posti effettivamente disponibili, in grado di






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