Negli ultimi anni è cresciuto a dismisura il numero di appassionati di gaming online. Allo stesso tempo si sono moltiplicate le piattaforme di gioco, sia quelle tradizionali, come i casinò, sia quelle che offrono browser game, fino ad arrivare a quelle di cloud gaming. Un’offerta così vasta e diversificata pone una questione importante a chi vuole iniziare a giocare. Come scegliere la piattaforma giusta? E soprattutto. Quali sono le piattaforme più sicure per non mettere a repentaglio il portafoglio e i dati personali? Proviamo a fare chiarezza e a capire quali sono gli aspetti da valutare per ridurre i rischi al minimo.

Di solito le sale da gioco virtuali, ancora oggi le piattaforme preferite in Italia e nel mondo, offrono dei bonus senza deposito immediato per gli utenti che li scelgono. È una delle strategie di marketing più utilizzata dagli operatori più importanti. Ma soprattutto sottolinea la solidità dell’azienda e il suo prestigio a livello nazionale e internazionale.

Il secondo aspetto da considerare al momento della scelta è la presenza o meno delle licenze. Nel nostro Paese possono operare soltanto i siti che recano in homepage il marchio ADM-AAMS. Significa che hanno ricevuto l’autorizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ovvero l’organo preposto alla tutela della sicurezza delle piattaforme di gaming.

Tra gli indicatori più sicuri di affidabilità c’è lo stesso indirizzo web del sito. Prima di effettuare un deposito o registrare i nostri dati personali controlliamo l’URL sul nostro browser. I siti sicuri hanno una “s” al termine della sigla “http”. Sembra una semplice lettera ma in realtà è l’indicazione che il portale è al sicuro da eventuali attacchi di hacker e pirati informatici. Se non la troviamo è meglio tenersi alla larga.

In questo campo rientra anche il discorso sulla crittografia, ovvero sui meccanismi di protezione dei dati sensibili. Senza addentrarci troppo in aspetti tecnici, i sistemi di crittografia più sicuri sono quelli SSL o TSL a 128 bit. Sono gli stessi che utilizzano le banche per le proprie transazioni e devono essere esplicitati nella sezione “sicurezza” dei siti.

Un altro fattore da valutare attentamente è quello dei metodi di pagamento accettati. I siti sicuri permettono le transazioni economiche con i bonifici bancari, le carte prepagate e i principali e-wallet. E soprattutto mostrano in homepage tutte le opzioni disponibili. Se il portale in cui siamo capitati accetta solo un tipo di pagamento e per capire qual è dobbiamo sfogliare decine di pagine forse è meglio cambiare operatore.

Attenzione anche ai servizi a ai centri di assistenza clienti. Nel nostro Paese i portali di gaming autorizzati devono offrire un servizio di assistenza agli utenti continuativo e soprattutto in lingua italiana. Spesso ci accorgiamo di questo aspetto solo quando ci troviamo davanti a un problema ma è buona norma controllare nella sezione dedicata prima di iniziare a giocare.  

Per quanto riguarda l’assistenza un altro aspetto da non sottovalutare è la presenza o meno della pagina delle FAQ. Una pagina che deve essere aggiornata costantemente e in lingua italiana. Le piattaforme di gaming sicure cercano di offrire tutte le informazioni disponibili ai propri clienti. Ne va del loro stesso prestigio ed è un meccanismo molto utili per fidelizzare i giocatori. Se non riusciamo a trovare facilmente le risposte alle nostre domande e le spiegazioni date non ci convincono è meglio abbandonare il sito.

L’ultimo aspetto da considerare è quello delle policy di gioco e della completezza delle sezioni informative. Per legge ogni sito deve riportare i meccanismi di ogni gioco, la percentuale di ritorno al cliente, le modalità di accesso e quelle di disdetta. Se non ci sono meglio evitare di giocare.

Ogni servizio di gioco che si rispetti, infine, deve mostrare in bella vista tutti i contenuti e le informative sul gioco responsabile. Alcuni portali estremamente virtuosi offrono anche la possibilità di effettuare test di autovalutazione del proprio modo di giocare e siti e link utili per i giocatori a rischio dipendenza patologica.