ANNO 15 n° 235
Sicurezza a Civita Castellana: la “rivoluzione copernicana” del Prefetto Pomponio diverrà realtà?
Il Prefetto Pomponio incontra i sindaci a Civita Castellana: promesse di rete e controllo, ma i cittadini aspettano fatti concreti
Serena
23/08/2025 - 07:13
di Serena D'Ascanio

CIVITA CASTELLANA - Ieri mattina il palazzo comunale di Civita Castellana ha ospitato il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato e presieduto dal nuovo Prefetto di Viterbo, Sergio Pomponio. Una riunione importante, con tanto di parterre delle grandi occasioni: il questore Luigi Silipo, i comandanti provinciali delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, e i sindaci dei comuni limitrofi, Castel S'Elia, Corchiano, Fabrica di Roma, Nepi, Faleria, Calcata, Gallese, Monterosi, Orte, Bassano in Teverina, Vasanello, vignanello, Vallerano.

Il sindaco di Civita Castellana, Luca Giampieri, ha omaggiato il Prefetto con un piatto in ceramica artistica realizzato dal maestro Vincenzo “Mastro Cencio” Dobboloni, raffigurante i monumenti simbolo della città. Un gesto di cortesia e di benvenuto nella cittadina delle ceramiche.

Sul tavolo le solite emergenze, quelle che da anni affliggono il territorio: ordine e sicurezza pubblica, accoglienza degli stranieri, protezione civile. Ma soprattutto criminalità diffusa. Non serve scavare troppo nella memoria: la scorsa primavera Civita Castellana è stata teatro di accoltellamenti tra bande tunisine e marocchine per il controllo dello spaccio. Una realtà che spiega perché il Prefetto abbia evocato la necessità di una vera e propria “rivoluzione copernicana”.

Pomponio ha annunciato che questo sarà solo il primo di una serie di incontri itineranti nei comuni, tre già in agenda nelle prossime settimane e altri dopo Santa Rosa, con l’obiettivo di creare comitati allargati, fissare scadenze e monitoraggi costanti. L’intento è chiaro: costruire una rete permanente di collaborazione tra forze di polizia, protezione civile e amministrazioni locali. Non solo interventi straordinari in occasione di sagre ed eventi, ma un presidio costante durante tutto l’anno.

Bene, anzi benissimo. Ma i cittadini, abituati a proclami che raramente si traducono in azioni concrete, si chiedono: sarà davvero così? O assistereranno all’ennesima sfilata di titoli altisonanti e buone intenzioni?

Il Prefetto ha toccato i punti più sentiti dall’opinione pubblica: i furti nelle abitazioni – che rappresentano oltre la metà delle denunce – l’impennata dei vandalismi, la violenza contro le persone e, naturalmente, la questione droga. Problemi noti, che non hanno bisogno di ulteriori convegni per essere elencati, ma di risposte immediate e coordinate.

La domanda nasce spontanea: questa “rivoluzione copernicana” promessa dal Prefetto sarà davvero un cambio di passo?

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