ANNO 14 n° 118
Si infiamma la battaglia sulla realizzazione della mega-discarica di rifiuti plastici di Arlena di Castro
L'ereditą diretta dell'era Zingaretti ora in Provincia e Regione per il no!
12/06/2023 - 06:22

 

di Giovanni Masotti 

ARLENA DI CASTRO - Da una concitata riunione all' altra, dalla protesta all' impegno solenne di lottare fino in fondo per scongiurare la concreta possibilità che ad Arlena di Castro sorga l' ennesimo ecomostro che devasterebbe una larga area della Tuscia, minacciando anche il pregiato e suggestivo triangolo che ha come lati Canino, Tuscania e Montalto di Castro. Cresce la reazione contro la mega-discarica capace di inghiottire 60 mila tonnellate di rifiuti plastici annui, uno degli ultimi regalini dispensatici dalla disastrosa gestione decennale della Regione firmata da quel cervellone del pd Nicola Zingaretti, che al viterbese donò graziosamente solo e sempre fregature.

La 'rivolta' della Tuscia e delle sue istituzioni è cominciata in sordina per poi assumere gradualmente il profilo di una vera e propria guerra senza esclusione di colpi. Dalla Regione la presidente della commissione Ambiente Valentina Paterna, di Fratelli d' Italia, fa pressione sulla giunta Rocca e sull' assessore Elena Palazzo per stoppare l' iter che porterebbe alla costruzione della piattaforma per lo smaltimento dei rifiuti plastici ad Arlena di Castro. La Paterna assicura che 'le procedure e le autorizzazioni necessarie all' avvio dei lavori non sono completate e che quindi c' è spazio per dire no in extremis all' ennesimo tentativo di rendere la Tuscia la pattumiera del Lazio'. Parallelamente il presidente della Provincia Romoli, che per oggi ha annunciato una conferenza-stampa, ha convocato i sindaci dei comuni interessati e raccolto cinque no su sei partecipanti.

È stato proprio il primo cittadino di Arlena l' unico a non pronunciare un no secco all' impianto per rispetto nei confronti di una delibera votata tempo fa dal consiglio del paesino, oggi nell' occhio del ciclone. Già il 20, comunque, in Provincia dovrebbe tenersi un consiglio aperto a tutti i sindaci coinvolti, che potrebbe essere il sigillo del 'niet' del viterbese alla realizzazione della mega discarica. La posizione di chi si oppone lancia in resta alla nascita dell' ecomostro di Arlena di Castro è ben incarnata dal sindaco di Tuscania, e vice-coordinatore provinciale della Lega, Fabio Bartolacci, le cui parole colpiscono duro.

'L' impianto - dice -sarebbe una grave ferita ambientale in un' area dove si inizia a intravedere una ripresa economica e dove le attività turistiche hanno un ruolo importante. Scelte tanto sconsiderate, dirompenti e dannose andavano condivise e concertate con le nostre comunità. Qualcuno, invece, nottetempo ha voluto decretare la fine di una delle aree più belle della Tuscia compromettendo il futuro delle prossime generazioni'. Denuncia la mancata condivisione della decisione e invoca l' alt al progetto anche Bengasi Battisti, del Coordinamento nazionale enti locali per l'acqua pubblica, che lancia un nuovo allarme: 'Costruire la discarica per la plastica nell' ex-cava di Arlena di Castro - avverte - potrebbe provocare l' inquinamento delle falde acquifere. L' acqua va tutelata!'.

Fa professione di realismo e invita a riflettere Giovanni Arena, che ricorda la battaglia forte e unitaria della Tuscia contro l' arrivo del deposito scorie nucleari, che sembra sia stato poi destinato al Piemonte. A malincuore l' ex-sindaco di Viterbo non prevede un finale roseo per quanto riguarda l'impianto progettato nel territorio di Arlena di Castro, relativo al recupero delle plastiche marine oltre che al recupero di plastica derivante dalla raccolta differenziata. 'Il progetto - afferma Arena - risulterebbe in un notevole stato di avanzamento per quanto riguarda le autorizzazioni regionali e provinciali e ci fu anche una delibera favorevole del consiglio comunale. Dal si' all' impianto - secondo l'ex inquilino di Palazzo dei Priori - scaturirebbero un importante vantaggio economico e molti posti di lavoro per Arlena.

La preoccupazione dei comuni circostanti è che, una volta realizzata la discarica, dove andranno i rifiuti non riciclabili, possano essere concessi nuovi codici con nuove tipologie di rifiuti, una minaccia per le aree vicine. Ma sembra proprio che la società che ha presentato il progetto abbia ricevuto le autorizzazioni, con le dovute prescrizioni, da parte di Regione, Provincia e Comune, nonostante le osservazioni sollevate, come la movimentazione di centinaia di autotreni.

Se dovessi fare una previsione, quindi, malgrado l'apprezzabile impegno della presidente della commissione regionale Ambiente Valentina Paterna a rivedere tutta la questione - conclude amaramente Arena - credo proprio che ormai sarà molto difficile bloccare l'impianto'. Ma la reazione compatta del territorio potrebbe forse ancora ottenere uno stop all' iter avviato. E si spera in un aiuto da parte della giunta regionale, che sarebbe sensibile agli argomenti portati dagli oppositori del via libera alla mega-struttura.






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