VITERBO - L’appello della Uila agli imprenditori e alle organizzazioni datoriali “Serve la contrattazione aziendale, serve che i sindacati possano avere i loro rappresentanti all’interno delle aziende agricole del territorio”. A dichiararlo è il segretario generale della Uila di Viterbo Antonio Biagioli dopo i recenti fatti di cronaca che hanno visto due imprenditori del territorio, Stefano e Alberto Calevi, di una delle più importanti aziende agricole della Tuscia, indagati in concorso per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, con l’aggravante dello stato di bisogno.
“Oggi – dice Biagioli – siamo a Bassano in Teverina per giocare una partita di calcio contro lo sfruttamento dei braccianti agricoli e vogliamo fare un appello a tutti gli imprenditori agricoli della Tuscia e alle organizzazioni che li rappresentano e con le quali ci siamo più volte confrontati, sempre con grandi risultati, non da ultimo il recente contratto provinciale dei lavoratori agricoli da poco siglato. Fermo restando le indagini della magistratura, che faranno il loro corso e sulle quali abbiamo piena fiducia, è fondamentale avviare una nuova stagione, è fondamentale che il confronto, dai tavoli di trattativa si sposti anche all’interno delle aziende. E’ necessaria la contrattazione aziendale, per fare in modo che le regole vengano rispettate quotidianamente, nell’interesse dell’azienda e dei diritti dei lavoratori”.
“Il sindacato – sottolinea Biagioli – non è contro le aziende. La loro tenuta, il loro lavoro sono fondamentali per lo sviluppo del territorio. Al tempo stesso i diritti dei lavoratori devono essere un punto di riferimento imprescindibile per chiunque. Su questi e sulla loro sicurezza non si può derogare, in nessun modo. E’ arrivato il momento di confrontarci, non più soltanto nei tavoli istituzionali, ma direttamente con le aziende del territorio, faccia a faccia, nell’interesse generale della legalità, dei diritti e della crescita economica. Ed è altrettanto necessario, insieme, confrontarci con le istituzioni per lavorare anche sul piano dei servizi pubblici ai lavoratori, in tal caso direttamente all’interno del tessuto sociale cittadino”.
“Rivolgo inoltre – prosegue Biagioli – un appello a tutte le realtà produttive del territorio che ancora lavorano nella cosiddetta zona grigia, cioè applicando solo in parte le regole contrattuali e tutto ciò che è previsto dalla legge, a mettersi in regola nel più breve tempo possibile, a uscire dalla zona grigia e a guardare al futuro in piena trasparenza”. “Fondamentale – continua poi il segretario generale della Uil di Viterbo, Giancarlo Turchetti – il rispetto pieno delle regole sulla sicurezza dei lavoratori. Tuttavia il governo nella manovra di bilancio non ha messo nemmeno un euro sulla sicurezza sul lavoro. Sono ormai anni che la Uil porta avanti la campagna Zero morti sul lavoro. Una campagna che vuole porre all’attenzione di tutti, a partire dalle imprese e dai lavoratori, che la vita non si può barattare in nessun modo e che la sicurezza è un valore assoluto. E la sicurezza si costruisce ogni giorno, in qualsiasi luogo si è chiamati a lavorare. E il miglior modo per garantire la sicurezza è prevenire gli incidenti, e per prevenirli è decisivo che tutti rispettino le regole”.