


VITERBO – Anche per l’anno 2026/2027 la Provincia di Viterbo ha approvato un nuovo piano per il dimensionamento scolastico. Un quadro che cambia volto alla scuola viterbese, senza stravolgerla. 'Un percorso complesso, frutto del lavoro congiunto tra Comuni, istituti e l’Osservatorio provinciale, che – come spiega il Presidente della Provincia, Alessandro Romoli - ha dato risultati tangibili e guarda alla qualità dell’istruzione come priorità”.

L’Osservatorio, dopo aver analizzato le proposte provenienti dai vari territori della Provincia, ha espresso diversi pareri: molte richieste sono state accolte, altre invece respinte o rinviate in quanto già esaminate nelle precedenti procedure. Il principio guida è stato quello della razionalizzazione, senza compromettere la continuità didattica.
Tra le novità più importanti per questa nuova annata: nuovi indirizzi di studio che arricchiscono l’offerta formativa.
Ad Acquapendente, presso l’Istituto omnicomprensivo “Leonardo da Vinci”, nasce l’indirizzo Biotecnologie sanitarie, ampliando l’attuale percorso in Chimica, materiali e biotecnologie. A Viterbo, l’Istituto “Paolo Savi” attiverà il nuovo indirizzo professionale Servizi culturali e dello spettacolo, mentre ad Orte, il liceo scientifico “Fabio Besta” inaugurerà il corso di Scienze applicate, volto a rispondere alla crescente domanda di formazione tecnico-scientifica. A Canino è stata approvata l’istituzione di una sede di C.P.I.A di primo livello, dedicata all’istruzione degli adulti e stranieri. Infine arriva l'ok per la fusione tra l'istituto Cardarelli di Tarquinia e l'alberghiero di Montalto di Castro.
Per quanto riguarda i Comuni, l’Osservatorio ha confermato il mantenimento dell’assetto attuale per gran parte degli istituti comprensivi, accogliendo le richieste di Acquapendente, Bomarzo e Villa San Giovanni in Tuscia, dove si è scelto di tutelare la stabilità delle scuole di base e, se necessario, attivare pluriclassi per garantire la copertura di tutto il ciclo primario.

“Le decisioni prese – ha concluso Romoli – dimostrano che il lavoro di ascolto e concertazione ha prodotto risultati concreti. L’obiettivo non è tagliare, ma costruire una rete scolastica efficiente, vicina ai territori e capace di rispondere ai bisogni reali delle famiglie e degli studenti.”