VITERBO - Si è tenuta a Bruxelles l'Assemblea plenaria autunnale del COMECE, l'organizzazione che riunisce i vescovi provenienti da tutti gli Stati membri dell'Unione europea. Per l'occasione è intervenuta Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento europeo responsabile dell'attuazione del dialogo interreligioso previsto dall'articolo 17 del TFUE, la quale ha dichiarato: 'Il COMECE è un interlocutore fondamentale per noi nel dialogo con altre organizzazioni europee religiose e non confessionali. In un'Europa che affronta uno dei periodi più difficili della sua storia, il contributo delle Chiese è prezioso, in quanto può aiutare a guidare le decisioni verso una maggiore giustizia, solidarietà e coesione sociale. Ci ricorda che la politica deve servire la persona'.
Secondo Sberna, quindi, in un contesto internazionale e storico complesso, comprese le nuove sfide tecnologiche, il ruolo delle Chiese e delle comunità religiose può rappresentare un punto di orientamento per le istituzioni europee. E l'attenzione alla dignità umana rimane una bussola imprescindibile per le decisioni politiche che l'Unione è chiamata ad assumere. 'A questo proposito, le sfide cruciali che ci attendono, ad esempio, l'impatto dell'intelligenza artificiale sulle nostre comunità, richiedono uno sforzo condiviso per garantire che nessuno venga lasciato indietro', prosegue Sberna. E conclude: 'Nessuno deve essere lasciato indietro', richiamando l'importanza di un impegno congiunto tra istituzioni civili e attori religiosi per costruire un'Europa più giusta e coesa.