ANNO 15 n° 116
Sant'Angelo di Roccalvecce, una paese tanto bello quanto difficile da visitare
Tanti turisti giungono nel borgo ma devono affrontare molte insidie, ben diverse da quelle delle fiabe
Andrea
05/11/2024 - 07:31
di Andrea Farronato

VITERBO - Sant’Angelo di Roccalvecce è una la frazione di Viterbo divenuta famosa grazie a dei murales che raffigurano le fiabe più amate della cultura popolare, ciò ha creato un ottimo biglietto da visita, ma l’afflusso di persone ha portato problemi alla viabilità.

Negli anni, la popolarità di Sant'Angelo è andata aumentando insieme al numero dei turisti, portando benefici economici alle attività locali. Tuttavia, l'aumento del flusso turistico ha creato per il paese non pochi problemi, soprattutto riguardo la viabilità e la gestione dei parcheggi. Attualmente, il borgo dispone di un solo parcheggio, Piazza Roccalvecce, insufficiente ad ospitare tutti i visitatori, soprattutto durante i giorni festivi.

È durante questi giorni che, una delle due vie di accesso al paese viene chiusa con transenne, permettendo il passaggio solo “ad autorizzati”, causando cosi ingorghi lungo la “Strada Monte Secco”. I veicoli, provenienti dalla strada provinciale di Viterbo, si trovano costretti a fare inversione per cercare parcheggio, generando disagi per loro e per gli altri utenti della strada.

Infine, poiché le transenne si trovano a circa 500 metri da Piazza Roccalvecce, chi arriva dalla strada provinciale è costretto a percorrere a piedi almeno 500 metri solo per raggiungere il borgo. Questa situazione può risultare poco agevole per famiglie con passeggini o persone con difficoltà motorie. Considerando che il paese è una meta molto frequentata da famiglie con bambini, sarebbe opportuno adottare misure per garantire una visita agevole, evitando che si trasformi in un'escursione impegnativa.

Una possibile soluzione potrebbe essere la creazione di un parcheggio a monte del paese o, in alternativa, segnalare anticipatamente la chiusura della strada, permettendo così alle persone di parcheggiare prima di arrivare alla zona transennata, mentre per evitare di farsi molta strada a piedi, come suggerito da dei residenti del posto, costituire un servizio di navette che portino direttamente al Borgo.  






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