VITERBO - Una giornata importante quella di oggi per la sanità viterbese. All’Ospedale Santa Rosa è stato presentato ufficialmente il nuovo Pronto Soccorso, completamente riqualificato e ampliato, insieme al nuovissimo Laboratorio Analisi, ora tra i più avanzati del Lazio.
A tagliare idealmente il nastro, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, affiancato dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato e dal direttore generale della Asl di Viterbo Egisto Bianconi. Con loro anche le autorità locali e diversi rappresentanti istituzionali, tra cui gli onorevoli Mario Rotelli, Sabatini e Zelli.
Al Santa Rosa il pronto soccorso è stato completamente ripensato e rinnovato grazie a un investimento di circa 4,6 milioni di euro, nell’ambito dei fondi per il Giubileo 2025. Ora l’area di attesa è più ampia e accogliente, con 60 posti a sedere. La sala triage è dotata di un nuovo bancone e 5 box per le prime visite, pensati per garantire maggiore efficienza nei tempi e nella qualità dell’accoglienza. Gli spazi interni sono stati riorganizzati per rispondere meglio ai diversi livelli di urgenza, dai codici rossi ai codici minori, e sono state aggiunte due sub-aree di attesa: una per i pazienti in barella, l’altra per quelli con problemi meno gravi. Particolare attenzione è stata data anche all’area radiologica, che include una nuova sala TAC e un sistema di radiologia “telecomandato”. E ovunque, arredi nuovi, spazi ottimizzati, maggiore comfort per tutti.
La dottoressa Cipolloni, tra le protagoniste del progetto, lo ha detto chiaramente: «È un pronto soccorso che ora riesce a garantire un’accoglienza dignitosa. Ogni operatore potrà lavorare meglio, e ogni cittadino sentirsi curato nel senso più completo del termine. È la principale struttura d’urgenza della provincia, con oltre 40.000 accessi l’anno: meritava un intervento così”.
Accanto al nuovo pronto soccorso, è stato presentato anche il Laboratorio Analisi, che è stato completamente rinnovato sia negli spazi che nella strumentazione. L’investimento, in questo caso ben 19 milioni di euro, è stato sostenuto con fondi aziendali, con un progetto di appalto integrato della durata di sei anni. Ma ciò che colpisce davvero è la tecnologia. Nel laboratorio è stato installato un nuovo Corelab, affiancato da strumentazione ultra-specialistica. Fiore all’occhiello? Un impianto di posta pneumatica, il primo nel Lazio, che permette di inviare direttamente le provette dal pronto soccorso al laboratorio senza bisogno di personale di trasporto. Il tutto controllato da un sistema software di ultima generazione.
«Abbiamo rinnovato tutto. Ogni singolo strumento è nuovo e ad alta tecnologia – ha raccontato con entusiasmo la dottoressa Silvestri – In questo laboratorio si svolgono ogni anno circa 4 milioni di analisi. È il cuore nascosto della medicina ospedaliera, quella silenziosa, che però salva la vita. Con le nuove macchine riusciamo a fare ad esempio 120 emocromi in un’ora, partendo da una sola provetta di sangue”.
Il direttore generale Egisto Bianconi ha voluto ringraziare chi, pur tra mille difficoltà, ha continuato a garantire l’assistenza durante i lavori: «Non era facile mantenere operativo un pronto soccorso durante una ristrutturazione. Oggi però abbiamo una struttura dignitosa, pensata non solo per la tecnologia, ma anche per il benessere ambientale. È così che si cura meglio, mettendo davvero la persona al centro».
Il sottosegretario Marcello Gemmato ha elogiato il lavoro della Regione Lazio: «Con interventi come questo, dimostriamo che lo Stato c’è, che le risorse possono essere spese bene, e che stiamo lavorando concretamente per migliorare il sistema. Il pronto soccorso è una delle principali criticità, e qui abbiamo una risposta concreta. La Regione è oggi la prima in Italia nel recupero delle liste d’attesa. Non è un caso».
Infine, Francesco Rocca ha mostrato grande emozione: «Vedere oggi tutto questo è motivo di orgoglio. Viterbo è nel mio cuore. Qui non parliamo solo di pareti nuove, ma di dignità per i pazienti e per i professionisti. Non ci fermiamo: presto apriremo nuovi reparti, tra cui una nuova psichiatria, e porteremo finalmente anche la PET a Viterbo, evitando ai cittadini viaggi fino a Roma per esami fondamentali. Questo ospedale deve diventare un presidio che risponde davvero ai bisogni del territorio. E ci riusciremo».