ANNO 15 n° 173
Ronciglione, Fratelli d’Italia contro il Cas al Principe di Piemonte
Fi: “Scelta sbagliata, penalizza turismo e sviluppo”
21/06/2025 - 08:26

RONCIGLIONE - Le polemiche fanno eco alla preoccupazione dei cittadini di Ronciglione dopo l’annuncio del Sindaco Mengoni della prossima apertura di un CAS - centro di accoglienza straordinaria per rifugiati politici e richiedenti asilo presso la Residenza Principe di Piemonte con durata triennale e per la capienza di 24 posti, su cui il Direttivo di Fratelli d’Italia di Ronciglione è decisamente contrario.

E questo, sia chiaro, non per motivi ideologici o perché siamo contrari all’accoglienza, ma perché riteniamo sia una scelta sbagliata per il paese.

Sottolineiamo l’importanza di compiere un’attenta valutazione d’impatto e compatibilità economica e sociale, Dell’eventuale insediamento del centro di accoglienza straordinaria all’interno del nostro paese.

E’ infatti da considerarsi quanto meno inopportuna l’apertura di un CAS immigrati a Ronciglione (e per di più in un Hotel che è l’unico situato nel centro storico del paese) gestito da una cooperativa sociale.

Scelta del tutto incompatibile con la vocazione turistica del nostro paese, già vincitore del titolo “Borgo dei Borghi”; si dovrebbe, infatti, destinare ogni albergo alla ricezione dei turisti e non ad altri fini.

Ronciglione, già in un recente passato ricca di attività commerciali e significative presenze turistiche, ora in realtà, si trova a dover fronteggiare anni di scarsa programmazione economica e turistica tanto da non essere riuscita a sfruttare al meglio la grande opportunità raggiunta con il riconoscimento nazionale di “Borgo dei Borghi”. Tutto ciò avrebbe senz’altro incrementato il successo turistico e l’immagine di un luogo unico come la nostra città.

Responsabilità che ricadono tutte sull’attuale amministrazione comunale, incapace di interpretare le esigenze dei ronciglionesi, rinunciando a promuovere necessarie iniziative turistiche e commerciali legate al nuovo ruolo e sostenendo solo con altre tasse gli interventi occasionali privi di qualsiasi visione futura e strategica per il nostro paese.

Sarebbe pertanto auspicabile che il Sindaco ascoltasse le preoccupazioni dei cittadini e lavorasse per trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze dell’intero paese.

Colpisce particolarmente anche il fatto che il Sindaco abbia dichiarato di essere stato informato della questione “a cose fatte”, solo pochi giorni fa, a seguito di un incontro ufficiale con i referenti della cooperativa dimostrando l’assenza di una pianificazione che rappresenti e agisca per gli interessi e le preoccupazioni dei cittadini del nostro paese.

Appare seriamente non sostenibile la circostanza che sia mancato un canale di comunicazione tra Prefettura e Comune tenuto ad esprimere comunque un parere in merito all’apertura del CAS.

Pochi giorni fa, l’11 giugno u.s., si è svolto l’ultimo consiglio comunale e il Sindaco si è ben guardato dal comunicare la notizia ai consiglieri comunali che sono stati tenuti all’oscuro di quanto stava accadendo.

Sarebbe invece auspicabile e utile la condivisione con la cittadinanza delle informazioni che intercorrono tra Prefettura e Sindaco, funzionale a verificare preventivamente l’ubicazione, la compatibilità ambientale economica e sociale nel paese della prospettata apertura del CAS che riteniamo dovrebbe essere ad ogni costo evitata.

Ronciglione rischia infatti di diventare un paese sempre meno attrattivo per nuovi investimenti poiché, prima del centro di assistenza straordinario, avrebbe bisogno di nuovi progetti per rilanciare il turismo, la cultura, e tutte le attività legate al commercio, all’artigianato, all’urbanistica, dando più attenzioni alle famiglie, ai giovani, così da avere più certezze e meno instabilità per il futuro.

Il Coordinamento del Circolo di Fratelli d’Italia di Ronciglione stigmatizza infine il business delle cooperative che gestiscono i CAS, spesso con scarsa trasparenza e sulla pelle dei migranti; pratica che ci sentiamo decisamente di condannare e che il nostro paese non dovrebbe contribuire ad alimentare.






Facebook Twitter Rss