


VITERBO- La Provincia di Viterbo ha approvato il nuovo piano quadriennale per gli interventi sulle strade provinciali, riorganizzando il precedente programma quinquennale a causa della riduzione dei fondi statali. Dei 12,5 milioni di euro inizialmente previsti dal decreto del 2022, ne sono stati confermati solo 9,67 milioni, da distribuire su quattro anni invece di cinque. Una modifica che ha costretto l’amministrazione a cambiare completamento l’intero piano di investimenti previsti.

Come ha spiegato il consigliere Maurizio Palozzi “si tratta di un adeguamento necessario a un decreto legislativo che, dopo diversi rinvii e incertezze, ha ridotto le risorse destinate alla provincia di circa tre milioni di euro. Non più cinque annualità, ma quattro. Per le prime due sono previsti 2,36 milioni di euro, mentre per la terza e la quarta 2,5 milioni ciascuna”. Palozzi ha anche raccontato come, nonostante le difficoltà ed il poco tempo a disposizione, la Provincia abbia rispettato la prima scadenza del 30 settembre, inviando puntualmente la documentazione richiesta.
Il presidente della Provincia, Alessandro Romoli, ha sostenuto la tesi di Palozzi, rimanrcando come la riduzione dei fondi metta in difficoltà l’ente, costretto a rivedere la programmazione e rinunciare ad alcuni interventi sulle strade secondarie “Molte di queste arterie, pur non essendo principali, sono percorse quotidianamente dai cittadini. Il nostro patrimonio viario è vastissimo, presente in tutti i comuni della provincia e spesso impegnativo da mantenere”.
Anche l’ingegner Pasquini ha confermato la complessità del cronoprogramma; entro febbraio 2026 dovranno essere stipulati tutti i contratti relativi all’annualità 2025, mentre entro settembre 2026 saranno conclusi quelli per le annualità successive. Tutti gli interventi rispetteranno inoltre i criteri ambientali minimi previsti per le opere stradali.
Il consigliere Luca Giampieri ha infine ricordato che, a livello nazionale, secondo quanto dichiarato dal viceministro Rixi, il Governo sta valutando la possibilità di reintegrare in futuro le somme tagliate, anche se per il momento non vi sono certezze in merito.