ANNO 15 n° 125
Redazione scolastica, un esempio di successo al liceo Buratti
Storie di studenti attraverso video, interviste, podcast, articoli, recensioni, gallerie fotografiche e vignette
05/05/2025 - 12:21

VITERBO - Una redazione scolastica è un'esperienza formativa per bambini e ragazzi perché li pone in un ruolo attivo e responsabile nei confronti della conoscenza, dell’informazione, della comunicazione e stimola la socialità, la creatività e il problem solving. Il digitale ne ha arricchito le potenzialità comunicative e ha moltiplicato i canali espressivi.

Ma quello che il Liceo Buratti sperimenta da tre anni va oltre le semplici esercitazioni giornalistiche: la sua Redazione digitale sta diventando la voce della comunità scolastica, con l’intenzione di interpretarne gli umori, estrarne le energie, esprimerne i disagi, illuminarne le risorse. Rafforzare il senso di comunità aiuta i singoli a sviluppare l’idea di condivisione e di solidarietà, l’entusiasmo, il senso di inclusione e protezione, quindi il benessere.

burattilab.it è la piattaforma che dà corpo a tutto questo attraverso video, interviste, podcast, articoli, recensioni, gallerie fotografiche, vignette; e il canale Instagram “redazione digitale buratti” le fa eco. Qui qualsiasi studente può incontrare un’esperienza, una passione o un timore simili ai suoi. C’è chi ricorda le emozioni e le preoccupazioni del primo giorno di scuola, o chi arrivato al quinto colleziona le pillole di felicità del suo percorso; ci sono i consigli per sopravvivere a scuola (al passaggio dalle medie, ai compiti, alle troppe verifiche, al sonno in classe…); c’è anche chi è stato bocciato, e ora vede con più chiarezza com’è successo e come l’ha superato; ci sono le storie di chi ha già scelto cosa fare dopo il quinto o è già nel mondo del lavoro; emergono gli interessi autentici dei ragazzi, che spesso dai banchi non trovano modo di esprimersi: la loro musica, i loro film e le serie, i libri consigliati, i videogames. Capita anche che qualcosa che era stato ideato alla fine non ci sia, ed è un'esperienza formativa anche scoprire che non tutte le nostre esternazioni sono necessarie, o che vanno sospese quando sentiamo che manca lo studio o che serve più cautela. A margine affiorano anche le voci dei prof, che fuori dai ranghi svelano retroscena o si prendono i loro momenti di sfogo. Non mancano i progetti ufficiali, quelli condotti nei canali della normale didattica, ma che generano innovazione, mobilitano energie, interessi, relazioni con territorio e istituzioni. Se la scuola volesse mostrarsi perfetta forse pubblicherebbe solo questi, senza dare voce agli studenti, perché naturalmente questo a volte produce punti di vista scomodi.

Farebbe in sostanza orientamento, come si fa ordinariamente nelle scuole, mostrando solo le migliori intenzioni e i migliori risultati. Ma burattilab è di fatto l’orientamento più autentico, perché qui si vede che i ragazzi crescono sapendo che si può parlare, ci si può lamentare, si deve fare autocritica, si possono coltivare i propri interessi, si possono affrontare argomenti scottanti. Sanno che tutto questo si può imparare a farlo proteggendo sé stessi e gli altri, soppesando la differenza tra una voce e una notizia, tra uno sfogo privato e una rimostranza ben argomentata, tra una battuta da bar e uno scherzo costruttivo. I ragazzi in questa redazione orgogliosamente dimostrano che non solo sono discenti, ma che hanno anche molto da insegnarci: le loro storie, i loro pensieri e i loro interessi rompono i silenzi interminabili in cui la scuola li costringe, e ci sorprendono. Il ruolo guida degli insegnanti c’è, ma non sovrasta gerarchicamente quello degli studenti redattori: si pongono piuttosto in un atteggiamento di ascolto, di supporto e di condivisa scoperta che consente una crescita reciproca.

I contenuti della piattaforma sono ovviamente soprattutto al servizio della comunità scolastica del Buratti, ma coinvolgono emotivamente chiunque altro, perché sono le voci e le vite di quel pianeta-scuola in cui tutti tutti siamo atterrati e da cui tutti siamo decollati.

La Redazione digitale lavora fisicamente in spazi dedicati: il Laboratorio di grafica ed editing digitale, lo Studio di registrazione, l’aula informatica. Ha a disposizione attrezzature all’avanguardia grazie ai nuovi acquisti finanziati dal PNRR. Ma quello che più ci piace è il clima di queste aule: si lavora perché tutti vogliono farlo, si discute in cerca di idee e per svilupparle, si fa gruppo perché se ne avverte la necessità; nascono nuove amicizie tra ragazzi di classi e di annualità diverse, ci si sfoga e si riflette, si ride, si scherza, si gioca, ci si informa, ci si aiuta; si fanno molti errori, nascono molti dubbi, insieme si cercano soluzioni e ognuno si forma la sua idea.

 

Ma…. non è questa la scuola?

Un progetto di Claudia Palazzetti. A cura di Claudia Palazzetti e Simone Firmani

Liceo M. Buratti, Dirigente Clara Vittor






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