di Giulia Ortenzi
VITERBO - I primi riscontri della stagione 2023 confermano la situazione allarmante per la nocciolicoltura che è cominciata ormai da qualche settimana. La situazione sembrerebbe molto più grave degli anni precedenti, con un calo, non solo della produzione, che riscontra un calo del 50% rispetto agli anni precedente, ma soprattutto della qualità del prodotto, che si presenta come guasto e cimiciato.
“Rispetto alle aspettative c’è un calo della produzione notevole – dichiara Leonardo D’Ambrosi, referente Agri Viterbo – inoltre anche la qualità ne ha risentito moltissimo quest’anno principalmente per colpa del clima, che non è stato clemente, e per le cimici che hanno invaso i nostri noccioleti. Tutta questa situazione, ovviamente, cambia da zona a zona, ma in generale la situazione è allarmante nella zona del viterbese”.
“Questa situazione va avanti ormai da tre anni – prosegue D’Ambrosi – gli anni passati dove abbiamo dovuto affrontare situazioni difficili come il gelo o la siccità. Tutto questo ha portato ad un’alterazione della produzione e ha creato danni seri per il settore. L’anno scorso abbiamo riscontrato un calo della produzione del 70%, e anche quest’anno abbiamo un calo del 50%. Il clima è cambiato e questo a portato a delle conseguenze critiche”.
“Anche i costi di produzione, che sono aumentati esponenzialmente negli ultimi anni hanno influito sulla produzione – conclude D’Ambrosi – il comparto sta soffrendo: c’è una qualità bassa del prodotto, c’è pochissima produzione e di conseguenza sono diminuiti gli introiti che vanno ad inficiare sulla redditività delle aziende”.
Non è solo il campo delle nocciole che sta soffrendo quest’anno per la poca produzione e la scarsa qualità, ma è tutto il settore agricolo che sta attraversando una situazione critica, dovuta principalmente ai cambiamenti climatici che da anni affliggono il nostro pianeta.
Anche Remo Parenti, presidente Confagricoltura provinciale ha confermato la situazione critica nel territorio della Tuscia: “Non c’è prodotto e non c’è qualità. Abbiamo riscontrato un grande scontento tra i vari agricoltori che hanno trovato una situazione preoccupante. Sicuramente il clima è uno dei motivi principali, dove abbiamo riscontrato un aumento almeno di 3/4 gradi rispetto agli anni precedenti, che ha influito in tutto il settore agricolo”.
“Continuiamo con il trend negativo degli anni precedente – conclude Parenti – non siamo riusciti a riscontrare un dato positivo in tutti i settori dell’agricoltura e questo è veramente preoccupante”.