ANNO 15 n° 141
Quello che mangi fa la differenza. Il futuro parte della tavola
All’ITT Leonardo da Vinci, studenti protagonisti di una riflessione sulla consapevolezza alimentare come strumento di prevenzione
Serena
21/05/2025 - 18:43
di Serena D'Ascanio

VITERBO - Quante volte, a 18 anni, ci si sente invincibili, liberi di mangiare e bere qualsiasi cosa, senza pensare alle conseguenze future? Eppure, ciò che scegliamo di mettere nel piatto oggi può determinare in modo significativo la qualità della nostra vita domani. È partendo da questa consapevolezza che questa mattina, presso l’Aula Magna dell’ITT Leonardo da Vinci di Viterbo, si è tenuta una giornata di sensibilizzazione e studio sulla sana alimentazione come strumento di prevenzione e supporto alla cura delle patologie oncologiche, promossa dal CPFP – Scuola Alberghiera di Viterbo.

L’evento, dal titolo eloquente “Quello che mangi fa la differenza”, ha coinvolto studenti, docenti, esperti del settore sanitario e istituzioni, offrendo un’occasione preziosa per riflettere sul ruolo cruciale della nutrizione nella prevenzione delle malattie e nella costruzione di un futuro più sano, sia individuale che collettivo.

A sottolineare l'importanza dell'iniziativa è stato il dirigente scolastico dell’ITT Leonardo da Vinci, Luca Damiani, che ha sottolienato il notevole spessore di questa tematica, di estrema attualità. 'Parlare di sana alimentazione rivolgendosi ai giovani è fondamentale, perché oggi più che mai è necessario educare al benessere'.

Il cuore della mattinata è stato l’intervento del Dott. Massimo Bonucci, medico esperto in nutrizione oncologica, che ha tenuto una relazione scientifica dal titolo 'La nutrizione: valido supporto nella prevenzione e nel trattamento delle patologie oncologiche'. Un approfondimento chiaro e accessibile, rivolto agli studenti, ma capace di toccare corde profonde anche tra gli adulti, mettendo in luce come il cibo possa essere una vera “medicina preventiva”.

Nel suo intervento, Maria Rita De Alexandris, consigliera provinciale, ha ricordato che 'il cibo è il nostro futuro. La consapevolezza alimentare deve entrare nelle scuole e nelle famiglie: dobbiamo aver cura di ciò che mangiamo, sempre'.

Presente anche il sindaco di Viterbo, Chiara Frontini, che ha esteso la riflessione oltre la dimensione personale: “Quello che mangiamo non influisce solo sul nostro corpo, ma anche sull’ambiente. Mangiare meglio significa star meglio tutti, in un ecosistema più sano”.

Francesco Di Cesare, dirigente delle professioni sanitarie della prevenzione della ASL di Viterbo, ha illustrato i progetti che l’azienda sanitaria sta attivando nelle scuole per “valorizzare la consapevolezza nutrizionale, puntando a un’educazione preventiva che duri nel tempo”.

L’incontro ha rappresentato un importante passo verso un’educazione alimentare più profonda e strutturata. Perché sì, a 18 anni si può avere il mondo in mano… ma è proprio da lì che bisogna iniziare a trattare il proprio corpo con il rispetto che merita. Perché il futuro – quello vero – parte dalla tavola.

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