VITERBO - Oggi dal diario esce pure il ketchup (dallo spot Comix 2025, ndr), ieri dall’astuccio a malapena usciva la penna; i bambini erano sani, curiosi e affiatati e adesso non fanno altro che puntare a giochi esclusivi; se ieri si spintonavano, oggi si guardano scorrere, rapidi e fluenti come vasi di competenze che hanno smesso, per qualche oroscopo sballato, di suggerire matematica al prossimo. Ma sono studenti dell’altro mondo… O i bambini che stiamo allevando?
La buona notizia è che sono scenari rari e ben distribuiti; la curiosità meno piacevole è che manchiamo nel notarli, accompagnarli, afferrarli a occhio nudo. Anzi, a cuore aperto: la scuola sembra essere diventata abitudine a inanellare capacità distinte, seppur spesso impraticabili fuori dall’aula, anziché concime del talento pregresso e valore del progresso di squadra. Proviamo, però, a cancellare con un gommino forte qualche pesante e altezzosa concezione.
“Gotta catch’em all”, nel 2000, era il primo assaggio di inglese che gli spot per ragazzi proponevano in Italia: in un’indelebile associazione ai Pokémon, era il grido con cui l’allenatore Ash si motivava, ovviamente per acchiappare le divertenti creature alleate. Giochi Preziosi stava lanciando la serie coeva di prodotti ispirati al cartoon, tra cui uno zaino che, nello spot più famoso, è decantato come “unico con lo schienale traspirante”: un acchiappamamme solo in parte, se pensiamo che la sensibilità per il fitness e l’ergonomia era neonata nella nostra cultura un po’ spuria.
Abbinato ai prodotti di cancelleria, lo zaino avrebbe dotato il bambino di uno stile avveniristico, come nuove sono state le infiltrazioni dei passatempi mutuati dalla tecnologia. Tutto questo, insomma, dentro una pratica chiusura con la zip… E tanto altro, checché se ne dica, nei ricordi di quei ragazzi che a inizio millennio andavano a scuola, e non cercavano altro che uno spiraglio di coraggio negli anime. Riferimenti ancora distanti dal vivere mediterraneo o spinta meno filtrata alla crescita personale?
La postilla e la morale, se di morale vogliamo parlare ai giovani, è però questa: i piccoli e grandi studenti se ne infischiano delle etichette sociali e conseguono i propri obiettivi anche al passo dell’innovazione. Ora più dinamici e reattivi nell’intelletto, ieri incustoditi davanti al loro potenziale, i ragazzi di ogni epoca crescono mangiando zaini, macinando le sorprese delle agende, riproducendo con i gadget una libertà di scelta in fieri, ma non per questo meno speciale in futuro.
La libertà di fare di una passione un punto di forza, nonché a volte una definizione di sé stessa, era l’imperativo di Violetta, altro interessante personaggio di fantasia e protagonista di una recente telenovela. Pregata dal padre di non affezionarsi alla musica, sfaccettata tra eccessi e successi, la studentessa è invece testarda e vuole tradurla in mestiere. Inutile dire che, dalla spumeggiante Buenos Aires a una gran parte del mondo, la trama di Violetta ha conquistato tanti giovanissimi.
Nel 2015, all’apice della notorietà del prodotto, gli zaini musicali di Violetta arrivano anche in Italia: uno spot, con dei “clic” di fotografia nel background sonoro, testimonia questo passaggio. Le immagini delle bambine, entusiaste di trovare le cuffie di Violetta a poca distanza dai libri riposti, sono sia indicative dell’interesse per la sua storia, il suo personaggio e la positività che emana, sia dell’apertura ad attività individuali, lacunose di tante caratteristiche di cui solo il contatto con gli altri è fonte.
Insomma, o tutte prese dall’idolo del momento… O tutte innamorate di un sogno da inseguire, direbbe qualcuno, anche se la “ramanzina” viene talvolta da adulti immemori dell’infanzia.
Nel 2025, tacciato della poca carta in circolazione, a rispondere all’immagine come vetta della bellezza è l’imperfezione dei diari Comix: la campagna pubblicitaria lanciata da poco li racconta come multitasking, pieni di vignette divertenti, palleggiabili all’occorenza e toh, anche con le salse per condirsi un panino. Eppure sono solo compagni di scuola immobili: l’intento parodico del claim è quello di sdrammatizzare le funzionalità all’ultimo grido, garantendo invece una formula rassicurante e la gioia di essere i benvenuti sui banchi.
Che team conviene essere, dunque? Passato da poco, presente che sa di futuro… O futuro più graduale nelle proposte commerciali? In qualunque di questi ci si senta inseriti, la certezza è una sola: non c’è lezione più luminosa del sorriso di uno studente, che cresce innamorato degli strumenti che gli offrono, è orgoglioso delle sue risorse e si sente determinato a potenziare i limiti. Oltre lo spazio e oltre il tempo, sempre e comunque nel suo cuore e tra la gente.