ANNO 14 n° 114
Progetto ''Viterbo energia'', il Grig: ''La centrale eolica non s'ha da fare''
Il gruppo ha presentato un atto di intervento nel procedimento di valutazione di impatto ambientale
09/11/2022 - 07:01

VITERBO - L'associazione ecologista Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato uno specifico atto di intervento nel procedimento di valutazione di impatto ambientale in corso relativo al progetto di centrale eolica 'Viterbo Energia' presentato dalla società romana Fred. Olsen Renewables Italia s.r.l. nelle campagne fra Viterbo, Montefiascone e Celleno.

Tredici aerogeneratori alti 250 metri, elettrodotti, opere connesse, per una potenza complessiva pari a 33,6 MW.

''Pesantissimo e non adeguatamente considerato - dice il gruppo - l'impatto ambientale cumulativo con numerosi altri impianti eolici e con il progetto per la realizzazione di una centrale fotovoltaica (potenza 40,93 MWp), anch'esso assoggettato a procedimento di valutazione di impatto ambientale in corso, esteso più di 54 ettari nelle campagne e nelle macchie di Falaschino (Bagnoregio), Coste Lombarde (Celleno e Viterbo), Campo Salmo (Viterbo) e Grotte S. Stefano (Viterbo e Vitorchiano), in una zona già aggredita dalla speculazione energetica''.

Il Gruppo d'Intervento Giuridico sostiene che ''il progetto di centrale eolica 'Viterbo Energia' appare non autorizzabile anche perché in violazione della fascia di rispetto di sette chilometri dalle aree tutelate con vincolo paesaggistico o culturale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), fascia di rispetto prevista dall'art. 6 del decreto-legge n. 50/2022, convertito con modificazioni e integrazioni nella legge n. 91/2022''.

''Quelle tredici pale eoliche - continua il Gruppo d'Intervento Giuridico - sono alte ben 250 metri, visibili da svariati chilometri di distanza, a breve distanza dal borgo medievale di Montefiascone e dalla sua Rocca dei Papi.

Le ubicazioni proposte rientrano in un contesto paesaggistico e storico-culturale di primario interesse, essendo la Tuscia uno dei paesaggi culturali più importanti d'Italia.

Non si può che ricordare che la speculazione energetica, purtroppo da anni, ha aggredito la Tuscia: secondo dati non aggiornati, siamo di fronte a ben 51 progetti di campi fotovoltaici presentati, in parte approvati e solo in minima parte respinti in pochi anni, complessivamente oltre 2.100 ettari di terreni agricoli e boschi.

Analogamente sono ormai numerosi i progetti di centrali eoliche presentati o già in esecuzione.

Terreni talvolta affittati, spesso espropriati per due soldi, talvolta nei demani civici''.

Il GrIG, insieme ad altre realtà ambientaliste e culturali, si oppone da anni alla speculazione energetica nella Tuscia (e non solo) con azioni legali e di sensibilizzazione.

''Gli impianti produttivi di energia da fonte rinnovabile - dice - andrebbero ubicati in aree già degradate, in zone industriali, nonché con l'utilizzo dei tetti e coperture di edifici già esistenti.

Stop alla speculazione energetica - conclude - stop alla sottrazione dei suoli agricoli e boschivi, stop al furto ai danni delle collettività locali dei terreni a uso civico!''






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