


VITERBO – Sarà il 2 febbraio la data in cui il processo a carico di Rudy Guede entrerà nel vivo, con l’ascolto dei primi testimoni dell’accusa. Tra loro non ci sarà la presunta vittima, che ha già reso la propria versione durante l’incidente probatorio e dunque non dovrà comparire nuovamente in aula.
Il procedimento, iniziato dopo la denuncia della 25enne viterbese, riguarda le accuse di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni nei confronti del 38enne ivoriano, che ha scontato 16 anni di carcere per l’omicidio di Meredith Kercher. La relazione tra i due sarebbe durata circa un anno, tra la fine del 2021 e l’estate 2023, quando la giovane ha presentato la denuncia.
La difesa sostiene l’inattendibilità della parte offesa e ha ottenuto l’acquisizione agli atti di 24 fotografie dei lividi che la donna attribuisce a Guede. Tra i documenti figura anche una sentenza di assoluzione in un precedente procedimento in cui la stessa giovane era parte offesa per reati analoghi: “Una sentenza importante, valutata anche dal gip”, ha puntualizzato il legale dell’imputato, avvocato Carlo Mezzetti.
Guede, sottoposto dal dicembre 2023 al divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico e successivamente alla sorveglianza speciale, respinge tutte le accuse. L’11 luglio è stato rinviato a giudizio su richiesta della pm Paola Conti, mentre la 25enne si è costituita parte civile con l’avvocato Francesco Guido.
Il processo proseguirà con la testimonianza di due operatori di polizia giudiziaria che hanno condotto le indagini e di altri due testi della procura. Il collegio giudicante è presieduto dal giudice Jacopo Rocchi.