ANNO 15 n° 120
''Pos per tabaccherie ed edicole: una rimessa per le due categorie''
Confesercenti chiede una riduzione delle commissioni bancarie
04/07/2022 - 07:01

VITERBO - La novità introdotta da qualche giorno solleva perplessità e critiche anche a Viterbo. L'obbligo del pos anche per edicole e tabaccherie scattato il 30 giugno ha riacceso le polemiche e le perplessità rispetto a queste due categorie. Sebbene, infatti, gli esercenti viterbesi da tempo si siano dotati dei sistemi per consentire ai clienti i pagamenti elettronici, l'introduzione dell'obbligo richiama le criticità.

Per Fernando Gnignera della tabaccheria del Corso ''l'obbligo è sbagliato perché sui prodotti del Monopolio che sono ad agio limitato abbiamo una forte remissione per effetto delle commissioni bancarie sulla transazioni. Per tutti gli altri prodotti usiamo già da tempo il pos. Con la Lottomatica, per esempio, abbiamo stretto un accordo per cui sotto i 15 euro non paghiamo le commissioni''.

Non va meglio per le edicole che hanno già un margine di guadagno sulla vendita di giornali e riviste che non consente di coprire i costi delle operazioni con il bancomat. Simonetta Milioni dell'edicola di Corso Italia parla di ''controsenso perché su riviste, ricariche e biglietti del bus urbano non c'è il margine di guadagno per la transazione. Ci rimettiamo. Usiamo già da tempo il pos per i giochi, ma speriamo che per le riviste e i quotidiani i clienti abbiano il buon senso di pagare in contanti''.

Sulla questione il deputato FdI Mauro Rotelli ha presentato un ordine del giorno in cui chiede di rivedere l'obbligo del Pos per tabaccai ed edicolanti mentre Confesercenti punta il dito sulle sanzioni.

''L'introduzione di sanzioni per chi non accetta pagamenti 'di qualsiasi importo' con carta e bancomat è un provvedimento inopportuno e iniquo per le imprese più piccole - dice l'associazione di categoria - per le quali il costo della moneta elettronica – soprattutto sulle transazioni di importo ridotto – è già molto elevato: circa 772 milioni di euro l'anno, fra commissioni e acquisto/comodato del dispositivo''.

Confesercenti è favorevole ad incentivare la moneta elettronica ma ''la strada da percorrere - dice - non è quella dell'imposizione, ma della riduzione delle commissioni applicate per l'accettazione di carte di credito e di debito, che dovrebbero essere azzerate per importi fino a 50 euro''.






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