ANNO 14 n° 117
Piani individuali pensionistici: come sceglierne uno?
14/02/2024 - 11:08

I Piani Individuali Pensionistici (PIP) sono una soluzione di previdenza integrativa simile ai fondi pensione, e come questi hanno lo scopo di accumulare risparmi e farli fruttare attraverso l’investimento per integrare la pensione pubblica. La peculiarità dei PIP è che sono basati su un contratto di assicurazione sulla vita, quindi sono prodotti tipicamente assicurativi.

La decisione di aderire a un PIP è cruciale per il proprio futuro, quindi va valutata attentamente, e in questo articolo ti forniamo gli elementi essenziali per farlo.

Come funziona un Piano individuale pensionistico

Il meccanismo di un PIP è molto vicino a quello di un fondo pensione: si sottoscrive un contratto di assicurazione che prevede il versamento periodico di una quota dello stipendio (o di una somma concordata se non si è lavoratori dipendenti) alla compagnia assicurativa, con finalità di rivalutazione o di investimento in base al profilo di rischio e alle aspettative di rendimento stabiliti in fase di sottoscrizione.

I lavoratori dipendenti privati possono versare anche il TFR nel PIP, mentre non è prevista questa possibilità per i dipendenti pubblici. Il patrimonio dei Piani Individuali Pensionistici è separato e indipendente rispetto a quello della compagnia assicurativa, quindi è protetto da eventuali richieste di creditori dell’impresa. Al raggiungimento dell’età pensionabile, il capitale accumulato con il Piano Individuale Pensionistico viene erogato come pensione integrativa nella modalità scelta: liquidazione totale (se sussistono determinate condizioni), liquidazione della metà del capitale ed erogazione periodica del rimanente, erogazione di tutto il capitale come rendita periodica. Prima dell’età pensionabile, è possibile richiedere un’anticipazione del capitale per affrontare eventi imprevisti come spese sanitarie eccezionali, acquisto della prima casa, altri motivi familiari e personali documentati. In quanto assicurazione sulla vita, inoltre, il PIP consente di riscattare il capitale in caso di morte del soggetto sottoscrittore, ma anche di invalidità permanente e disoccupazione se il contratto lo prevede.

Tipi di Piani Individuali Pensionistici: come scegliere

Per scegliere il PIP più adatto alle proprie esigenze, bisogna confrontare le caratteristiche, le condizioni e i costi proposti da diverse compagnie assicurative.

I Piani Individuali Pensionistici si differenziano per il tipo di gestione e di linee di investimento:

• piani garantiti, che offrono un rendimento minimo garantito;

• obbligazionari, che investono – come lascia intuire il nome – solo in obbligazioni;

• bilanciati, che permettono di variare l’investimento tra azioni e obbligazioni;

• azionari, che investono solo in azioni.

I primi sono generalmente legati a una gestione separata, gli altri, invece, investono in fondi interni o tramite OICR.

I criteri di scelta, per questo primo aspetto, sono il proprio profilo di rischio, l’aspettativa di rendimento e l’orizzonte temporale: chi vuole esporsi a un basso rischio e ha un orizzonte temporale lungo deve orientarsi verso linee di investimento prudenti o bilanciate, mentre chi vuole rischiare di più e provare ad avere alti rendimenti nel breve periodo deve orientarsi verso investimenti sbilanciati sull’azionario. I dati da considerare per la scelta, quindi, sono gli anni che mancano alla pensione, la propria disponibilità di liquidità e il rischio che si può sostenere, le prospettive di risparmio. In secondo luogo, occorre fare una valutazione delle modalità di contribuzione e delle condizioni di riscatto e di erogazione anticipata, stabilendo quanto è importante poter godere di una buona flessibilità, anche in base a progetti futuri che possono essere già in programma. Ultimi ma non ultimi, ci sono i costi: nei documenti contrattuali vanno sempre lette tutte le voci di costo, che possono incidere sul rendimento finale del PIP. Tra i costi più comuni ci sono quelli di ingresso, di gestione, di uscita, di commissione di performance, di garanzia, di trasferimento.

Vantaggi fiscali dei Piani Individuali Pensionistici

I PIP, come tutte le forme di previdenza complementare, godono di specifiche agevolazioni fiscali, sia in fase di accumulo che in fase di erogazione.

In particolare, i contributi versati nel PIP sono deducibili dal reddito imponibile fino a un limite massimo di 5.164,57 euro annui.

Inoltre, i rendimenti ottenuti dal PIP sono tassati in modo agevolato, con un’aliquota che diminuisce in base alla durata del piano: dal 26% per i piani fino a 5 anni, al 15% per i piani oltre i 15 anni.

Infine, le prestazioni erogate dal PIP sono soggette a una tassazione separata, con un’aliquota che varia dal 15% al 9%, a seconda dell’età di pensionamento.

PIP: perchè affidarsi alla consulenza di un esperto?

Prima di attivare un prodotto come un Piano Individuale Pensionistico è bene confrontarsi con un consulente assicurativo, una figura che è in grado di indirizzarti sul prodotto più adatto alle tue esigenze e che sappia far fruttare in modo efficace i tuoi risparmi.

Ad esempio, con Vitanuova, uno dei più importanti broker assicurativi italiani e il principale tra quelli phy-gital, puoi essere seguito da un esperto che ti saprà guidare e potrà rispondere a tutti i dubbi che potresti avere, prima di un investimento di tale portata.

Vitanuova, inoltre, grazie alla sua struttura phy-gital ti permette di ricevere consulenza sulla base delle tue esigenze e preferenze: preferisci raggiungere il tuo consulente di persona? Potrai prenotare una consulenza direttamente in filiale. Al contrario preferisci essere seguito da remoto? Allora potrai richiedere l’assistenza di un esperto da casa, che ti potrà seguire telefonicamente o tramite videocall.






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