ORTE – La prima settimana di settembre aveva acceso una piccola speranza per i pendolari della tratta Roma–Orte. Al rientro dalle ferie, infatti, molti lavoratori hanno potuto usufruire del Regionale Veloce 4514 delle 17:12 da Roma Tiburtina, diretto a Terni, che eccezionalmente ha consentito loro di viaggiare in condizioni più dignitose, evitando il consueto sovraffollamento del RV 4106 per Firenze.
“È stata un’occasione per respirare, per sentirci finalmente trattati come persone e non come bestie stipate in un vagone dopo una giornata di lavoro” raccontano i pendolari.
Ma la tregua è già finita. Da lunedì 9 settembre il RV 4514 tornerà ad avere come stazione terminale Foligno, transitando a passo d’uomo da Orte senza effettuare la fermata. Questo significherà, inevitabilmente, che centinaia di pendolari saranno di nuovo costretti a riversarsi sul 4106, affrontando viaggi in piedi, ammassati e spesso al caldo insopportabile o al gelo d’inverno.
Nonostante le richieste formali avanzate sia alla Regione Lazio che alla Regione Umbria – anche con la proposta di una sinergia finanziaria – la fermata a Orte non è stata ripristinata.
Un atteggiamento che i pendolari definiscono “irrispettoso e inaccettabile”:
“Abbiamo diritto a viaggiare dignitosamente – denunciano – non chiediamo privilegi, ma semplicemente di poter tornare a casa dopo una giornata di lavoro in condizioni umane”.
La protesta non si ferma: i viaggiatori continueranno a sollecitare le istituzioni affinché la fermata venga reinserita, trasformando quella che era stata una breve parentesi positiva in una soluzione stabile e definitiva.