ANNO 14 n° 118
Patto della notte: tempi lunghi per la trattativa ma si intravede il compromesso
Aperture dei locali fino all'1,30, che diventerebbero nei fatti le 2
03/06/2023 - 07:01

di Giovanni Masotti

VITERBO - I tempi si allungano, la consegna del silenzio per tutti i partecipanti alla laboriosa trattativa è rigida. La posta in gioco è alta perché sul tavolo c'è un tassello fondamentale per il futuro del depresso centro storico, il grande malato della citta' di Viterbo, che negli ultimi dieci-quindici anni e più si è andato inesorabilmente svuotando di abitanti, di negozi, di locali.

La cautela del Comune è d'obbligo, ma viene a cozzare con l'esigenza di imprimere subito una scossa salutare alle prospettive dell'area più pregiata, e dimenticata, della città. L'imperativo - attraverso un accordo sul 'patto della notte' con esercenti e residenti - è quello di dare un alt al graduale e pericoloso deperimento del centro storico. E l'avvio di un processo virtuoso potrebbe essere intanto, con l'estate ormai alle porte, il prolungamento dell'apertura di locali, bar e ristoranti di un'ora almeno - dall'una alle due - all'insegna di una rivitalizzazione di strade e piazze ora in gran parte trascurate se non abbandonate a stesse.

Si allarga la dolorosa consapevolezza che se il centro storico vedesse ulteriori chiusure di negozi e pubblici esercizi, ciò costituirebbe un grave danno per i cittadini. In un contesto negativo del genere anche gli immobili, infatti, tenderebbero a perdere valore. Un centro storico ridotto a dormitorio provocherebbe poi una forte penalizzazione di immagine agli occhi del turista deluso, che non farebbe certamente certo una buona pubblicità a Viterbo se trovasse un quartiere medioevale senza bar, locali e negozi, una realtà desolante in controtendenza con tante altre città d'arte che sui centri storici hanno impostato con successo la loro rinascita.

Sarebbe auspicabile, perciò, che anche i cittadini - non solo gli esercenti - comprendessero l'importanza di avere una città viva e al passo coi tempi in tema di turismo, di commercio e di ospitalità. Ma, dicevamo all' inizio, bisognerà attendere ancora: molto probabilmente la seconda metà di giugno, prima che il tavolo della trattativa si riapra.

Fuori dall'ufficialità, tuttavia, alcuni elementi confortanti portano a ritenere che un compromesso verrà comunque raggiunto e che potrebbe avere come perno l'allungamento moderato dei tempi di apertura di esercizi e negozi dall' una all'una e mezzo, che poi diventerebbero nel concreto le due considerata la mezz'ora che si concede normalmente ai locali per smobilitare a fine orario. L'impressione è che la campanella che squilli effettivamente alle due basterebbe ai gestori delle attività e non farebbe troppo storcere il naso ai residenti, preoccupati di perdere la loro quiete notturna a causa di movide varie, schiamazzi e non auspicabili gazzarre.

Andrà così? Non resta che aspettare. Il meno possibile, ci si augura. Intanto il Comune lancia un segnale importante: le robuste riduzioni sulla Tari, la tassa sui rifiuti, per chi tornerà ad abitare nel centro.






Facebook Twitter Rss