ANNO 14 n° 119
''Pannelli solari a terra: nella Tuscia autorizzati quasi 5000 ettari''
Italia Nostra dopo la sentenza del Consiglio di Stato: ''Quando si dirą basta?''
25/07/2022 - 11:07

TESSENNANO - Il Consiglio di Stato ha dato il via libera alla costruzione di due impianti fotovoltaici a Tessennano, in provincia di Viterbo. Si tratta di due impianti, uno di 35.424 megawatt di picco, proposto dalla Limes 15, per una superficie complessiva di circa 58 ettari in località Riserva e di un secondo, da 18.395 Mwp, proposto dalla Limes 10, di circa 27 ettari in località Macchione. Insieme questi impianti occuperanno una superficie di 85 ettari.

A nulla sono valsi i due pareri contrati emessi dalla Soprintendenza della provincia di Viterbo e dell'Etruria meridionale per fermare l'evidenza: la trasformazione industriale di quello che era considerato, sia nel PTPR Lazio che nella Strategia Nazionale Aree Interne, un territorio a vocazione turistico-agricola - con eccellenze paesaggistiche, una filiera agricola di pregio e un patrimonio archeologico di grandissimo valore, diffuso su tutto il territorio della Tuscia, culla della civiltà etrusca come testimoniato da centinaia di evidenze. Nulla contano gli investimenti sulla filiera turistica realizzati in precedenza e nulla valgono anche le richieste di concentrare il solare solo sui tetti che pervengono dalla Coldiretti, da ISPRA, dal dicastero dell'Agricoltura e dalle associazioni ambientaliste.

Con un cambio totale di indirizzo, sotto la spinta della transizione ecologica, la speculazione fondiaria che ha trovato una nuova fonte di reddito, destinando i terreni alla produzione energetica anziché agricola (il prezzo dei terreni è già salito a €30.000/ettaro). La mancata pianificazione delle aree idonee ha favorito la diffusione del fotovoltaico a terra, più conveniente per l'industria delle FER rispetto alla collocazione sui tetti degli edifici esistenti, incuranti del consumo di suolo agricolo.

In Tuscia sono stati autorizzati impianti fotovoltaici per circa 5000 ettari. Quand'è che si dirà basta?

Adrian Moss

Italia Nostra Viterbo






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