ORTE - “La vicenda del signor Italo Bertin e di sua moglie, che da dieci anni vivono in un ex casello ferroviario di Orte e che a dicembre saranno sfrattati senza avere un’alternativa, è inaccettabile”. Con queste parole Diego Bacchiocchi, presidente dell’Ater di Viterbo, annuncia l’immediato impegno dell’ente per garantire un futuro più dignitoso alla coppia.
Si tratta infatti di due persone fragili, entrambi invalidi – lui al 100%, lei al 75% – che si arrangiano come possono in una struttura che non può essere considerata una vera abitazione. “Abbiamo già fornito al Comune di Orte – spiega Bacchiocchi – una lista di alloggi disponibili, affinché si possa procedere a una sistemazione definitiva”.
Un atto concreto che, sottolinea il presidente, deve essere accompagnato dall’impegno corale delle istituzioni, chiamate a tutelare chi vive in condizioni di grave precarietà. “L’Ater – conclude – sta facendo la sua parte e continuerà a farla, perché nessuno venga lasciato solo in situazioni di fragilità”.