ANNO 14 n° 119
Oriolo, la discarica diventa un caso
Dal 2014 č nella lista nera di Bruxelles. Il sindaco:''Oggi č tutto in regola''
24/02/2019 - 07:29

ORIOLO ROMANO – (S.C.) In Italia esistono più di 50 discariche contenenti rifiuti ritenuti pericolosi dall’ UE. La gestione di questi siti è stata oggetto di una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 2014 che ha condannato il nostro Paese ad una sanzione di 40 milioni di euro e a penalità semestrali per ciascuna discarica considerata ancora abusivamente attiva. E nella relazione presentata dal Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento delle discariche sul territorio nazionale è presente anche quella di Oriolo Romano.

Dall’emissione del verdetto nel dicembre 2014 ad oggi però, le istituzioni non sono ancora riuscite a completare la bonifica di tutti i luoghi oggetto del provvedimento, nonostante nel corso degli anni il ministero dell’Ambiente abbia cercato di porre rimedio ad un problema che è costato alle casse italiane qualcosa come 261 milioni di euro in multe. Purtroppo però, le contromisure adottate fino ad ora dal sito di Oriolo non sono ancora servite ad ottenere l’ok della Commissione Ambiente dell’Unione Europea e, di conseguenza, a fermare le penalità imposte.

A seguito dei lavori svolti nella discarica di località Ara San Baccano, a giugno del 2017 le autorità italiane avevano inoltrato a Bruxelles la richiesta di ''espunzione dalla procedura di infrazione’’ insieme ad altri 10 siti. Tuttavia, a settembre dello stesso anno, la Commissione ha rigettato la proposta specificando come i lavori abbiano ''ridotto parzialmente le possibilità di liscivazione dei cumuli di rifiuti ivi abbancati’’. Inoltre, viene menzionata la necessità di ulteriori indagini che dovrebbero permettere di valutare in modo più accurato il volume della matrice sottosuolo coinvolta nella contaminazione da piombo rilevata durante le indagini ambientali preliminari attuate negli anni 2005-2008. ''A causa del carattere parziale e provvisorio degli interventi attuati – si legge nella nota inviata in risposta -, non è possibile escludere che la discarica costituisca tuttora un rischio per la salute umana e per l'ambiente. Pertanto la Commissione conclude che le autorità italiane non hanno fornito prova del soddisfacimento del requisito. La penalità è dunque dovuta per questo sito’’.

Sentito in merito alla questione, il sindaco di Oriolo, Emanuele Rallo, ha sottolineato come – alla luce delle ultime analisi svolte direttamente sul sito - la discarica comunale non possa essere considerata né inquinante né abusiva.

''Da giugno sono state completate ulteriori analisi integrative che hanno permesso di conoscere il perimetro definitivo dell’abbancamento dei vecchi rifiuti – spiega il primo cittadino -. A luglio inoltre, è stata svolta l’analisi di rischio sito specifica svolta dall’ Arpa e i risultati hanno dimostrato che l’area non risulta inquinante. Successivamente a questi dati, il Commissario ha emesso il provvedimento che dichiara il sito non inquinante. A questo punto, avendo dati ben più solidi e completi rispetto al 2017, per le autorità italiane la discarica risulta in regola: mi auguro pertanto che nelle prossime settimane la richiesta di espunzione venga accolta dall’Unione Europea’’.






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