FABRICA DI ROMA - Nuovi particolari emergono in merito alla tragica lite familiare avvenuta sabato sera, 26 luglio, a Fabrica di Roma, nel cuore dei monti Cimini. A perdere la vita è stato Crisan Valentin Ionut, 47 anni, deceduto dopo una violenta aggressione avvenuta in casa della sorella. A colpirlo, secondo le prime indagini, sarebbe stato il cognato e connazionale Ene Dumitri Daniel, 30enne di origine romena, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a droga, lesioni e furto.
L’uomo era sottoposto a un provvedimento di allontanamento dalla compagna – sorella della vittima – con tanto di braccialetto elettronico, per precedenti episodi di maltrattamenti in famiglia. Nonostante ciò, la nascita di un figlio aveva riavvicinato i due, tanto che sabato sera la coppia aveva organizzato una piccola festa di famiglia per celebrare la riunione.
Ma intorno alle 23, qualcosa è andato storto. Una lite improvvisa, probabilmente scatenata da vecchie tensioni mai sopite, ha coinvolto Ene e Crisan, degenerando in una rissa davanti ai familiari presenti. Calci, pugni e persino colpi con oggetti contundenti hanno segnato gli ultimi istanti di vita della vittima, che – secondo le ricostruzioni – è riuscita a mandare un messaggio alla moglie per farsi portare all’ospedale.
A tentare di salvarlo è stata una donna presente alla scena, che lo ha caricato in auto per accompagnarlo d’urgenza al pronto soccorso di Civita Castellana. Ma durante il tragitto, in via Roma, Crisan si è sentito male, è sceso dalla macchina e si è accasciato a terra. Il personale del 118, giunto poco dopo, ha potuto solo constatarne il decesso.
Nel frattempo, i carabinieri di Fabrica di Roma hanno rintracciato a poca distanza Ene Dumitri Daniel, anche lui con ferite compatibili con la colluttazione. È stato portato in caserma e interrogato in nottata dalla pm Paola Conti della Procura di Viterbo, che ha aperto un fascicolo per omicidio. Il trentenne è stato fermato e sarà ascoltato domani mattina dal GIP per la convalida dell’arresto.
Intanto si attende l’esito dell’autopsia: un primo esame esterno sul corpo di Crisan non ha rilevato ferite evidenti in grado di giustificare la morte, lasciando ipotizzare un trauma interno fatale.