

VITERBO - A distanza ormai di 3 anni dalla prima storica sentenza positiva emessa dal tribunale di Viterbo sul tema caldo dei buoni pasto ci troviamo oggi di fronte ad un panorama in cui L’ASL di Viterbo persiste nel disattendere l’adeguamento alla normativa. Ricordiamo la norma che prevede il diritto al buono pasto per i dipendenti turnisti la cui prestazione lavorativa eccede le 6 ore e per tutti i turni di lavoro, mattina, pomeriggio e notte. (art. 29 del CCNL del 20.9.2001, integrativo del CCNL del comparto sanità del 7.4.1999 richiamato, alla luce dell’art. 8 del D. Lgs. N. 66/2003).
Più precisamente in questa lettera aperta vogliamo rendere noto che ad oggi si sono succeduti numerosissimi ricorsi vinti sia presso il tribunale Viterbo sia presso la Corte d’Appello di Roma e questi in primis da Nursind che è stata capofila sul tema e successivamente da tutti gli altri sindacati portando la ASL a sostenere una spesa per risarcimento del diritto mancato oltre spese legali per centinaia di migliaia di euro (soldi pubblici!). Circa a maggio l’ASL convocava i sindacati su richiesta da parte del tribunale al fine di mitigare le azioni in atto giungendo ad un valido accordo che potesse garantire il diritto senza però portare ad ingenti somme da pagare per soddisfare le spettanze degli avvocati. Ebbene cosa ha fatto la ASL? Nulla, a malapena un paio di scarni incontri con le sigle sindacali nel tentativo vano di prendere tempo sui ricorsi già depositati ed in attesa di giudizio giocando sulla finta volontà di giungere ad un accordo.
Anzi qualcos’altro è stato fatto, dopo sei mesi, precisamente il 3 novembre 2025 ci viene inviata una mail dove l’ASL ci informava la sua posizione con testuali parole: “Una chiusura conciliativa della causa offrendo a saldo e stralcio delle pretese azionate in giudizio un importo pari al 70% del quantum richiesto, ferma la verifica della eventuale prescrizione, oltre un contributo per le spese legali. A fronte del pagamento la parte ricorrente rinuncerà agli interessi ed alla rivalutazione economica”. Di contro nella volontà di tutelare i lavoratori e il diritto a loro spettante, i nostri avvocati hanno prodotto una controproposta chiedendo invece il riconoscimento del 100% di quanto richiesto e previsto dalla norma di legge oltre che un abbattimento di quanto dovuto per gli onorari della loro prestazione.
È con grande soddisfazione che nella giornata di sabato 22 novembre sono giunte le sentenze di tre ricorsi proprio sulla scorta delle due proposte giunte a valutazione dei giudici incaricati, dando piena ragione a Nursind e riconoscendo quanto da noi avanzato. Oggi ha nuovamente vinto il diritto, quel diritto che l’ASL lede da oltre 20 anni e che voleva continuare a ledere con scarni accordi in barba ai lavoratori. Che dire, sicuramente ci rivolgiamo a tutti i lettori con una domanda, per quanto tempo ancora vedremo una ASL investire i soldi pubblici per soccombere in tribunale e vedersi condannata a continui esborsi per sostenere gli avvocati? Una cosa è certa, sarà nostra cura interpellare gli organi competenti tra cui anche la Corte dei Conti per una valutazione sul modus operandi.
Nurdind intanto auspica che tutti i lavoratori aventi diritto possano percepire quanto spettante senza dover ricorrere alle vie legali. A tal proposito si precisa che ad oggi il valore nominale del buono pasto è pari ad € 5,16 di cui € 1,03 a carico del dipendente. Anche in ragione di queste rimostranze appare chiaro che la spesa inerente il sostenimento degli onorari per gli avvocati in confronto al rispetto del diritto è praticamente notevolmente maggiore e pertanto sarebbe più semplice l’applicazione della normativa di riferimento a favore dei dipendenti. Sicuramente un richiamo particolare vogliamo farlo a lei Direttore Amministrativo Dott.ssa Di Giovanni, ogni giorno ci auguriamo che lei possa accrescere la comprensione del problema, ma a quanto pare testimonia il contrario. Sicuramente oggi avrà un argomento in più su cui riflettere, avete fatto una proposta fallimentare e come tale è stata accantonata, gli avvocati ringraziano. Fosse stata più disponibile magari avrebbe rispettato la norma e invece preferisce continuare ad adire le sedi giudiziarie. Nessun problema! La Segreria Nursind di Viterbo è a disposizione per chiunque voglia aderire all’iniziativa e per qualsiasi informazione in merito contattando direttamente il Segretario territoriale o un delegato Nursind Viterbo.
Il Segretario Territoriale NurSind Viterbo Schiliro' Alessandro