VITERBO - Anche Roma dice no all'unanimità ai siti di stoccaggio previsti nel viterbese e di questa notizia ne siamo più che soddisfatti.
È macroscopico lo scollamento tra i programmi del Governo Meloni che prevedono di nuovo l'energia nucleare e il Paese reale (compresi gli amministratori di destra) che non vuole i depositi di scorie che già abbiamo in Italia.
La scelta della Sogin sulla Carta Nazionale dei Siti idonei non può prevedere, ma ben 21 aree nel solo Lazio sono riservate alla provincia di Viterbo, in luoghi, per altro, con alta densità di popolazione, sismici o a rischio idrogeologico.
Seguiamo attentamente l'evolversi degli eventi, ma se l'espressione dell'aula Giulio Cesare di Roma è sicuramente un'ottima notizia, poco rassicuranti e ambigue sono state le dichiarazioni del Ministro per l'Ambiente, secondo il quale, in mancanza di autocandidature, sarà il Governo a decidere, in totale assenza coinvolgimento e dialogo con i territori.
Danilo Cosentino, Segretario regionale di Sinistra Italiana