MONTALTO DI CASTRO - In questi giorni assistiamo all'ennesima narrazione comoda e superficiale: quella che vuole scaricare la colpa dello svuotamento degli stabilimenti balneari sul cosiddetto 'caro ombrellone'.
Non ci siamo!
Non accettiamo che si puntino il dito e le colpe contro chi, con fatica, ha deciso di investire nella stagione estiva, assumendosi rischi e sacrifici enormi.
La verità è che Montalto e Pescia Romana hanno pagato - e stanno pagano - il prezzo di una totale assenza di programmazione, promozione e visione strategica.
Così restiamo: noi e i pannelli.
Abbiamo denunciato da tempo il fenomeno del fotovoltaico selvaggio. Non solo per l'impatto paesaggistico, ma soprattutto per l'assoluta mancanza di una trattativa seria tra la politica e le multinazionali che hanno occupato il nostro territorio.
Quelle stesse multinazionali potevano essere incoinvolte per finanziare festival, eventi, promozione turistica. Ma niente.
Montalto è la capitale del fotovoltaico e aveva tutto per rilanciarsi, altre località no.
Anche Forte dei Marmi, Riccione, Rimini subiscono lo svuotamento, ma con una differenza fondamentale: noi ci potevamo salvare. Loro no.
Dare la colpa alla crisi è un alibi comodo.
Una scusa per non prendersi responsabilità. Ma se la stagione è ridotta a due settimane, senza eventi e senza programmazione... parliamo di noi, non degli altri!
E non ci stiamo nemmeno ad essere ironizzati, a ridere di noi.
Dietro agli ombrelloni vuoti ci sono famiglie, ci sono lavoratori, ci sono sacrifici.
Chiediamo serietà e rispetto. Le battute le lasciamo al bar, non alla politica.
Non accettiamo che la narrazione resti quella del 'caro ombrellone'.
Non accettiamo che la colpa ricada su chi lavora.
Non accettiamo che venga ignorata l'occasione storica per rilanciare il territorio.
Così restimo: noi e i pannelli.
E finché non ci sarà un vero tavolo di confronto, una strategia seria per il rilancio, continueremo a farci sentire.
Montalto e Pescia meritano di più.