ANNO 14 n° 118
''Nessun recupero, la maggior parte dei rifiuti finivano in discarica''
Entra nel vivo il processo sulla presunta gestione illecita dei rifiuti a Casale Bussi
19/09/2019 - 06:59

VITERBO – (b.b.) ''Se fino al 2013 la norma stabiliva per i centri di trattamento meccanico-biologico, una produzione di combustibile da rifiuto al 25%, a Casale Bussi non ne veniva prodotto affatto. E quando nel 2014 il limite minimo è stato alzato al 35%, nell’impianto sulla Strada Tuscanese si rimaneva comunque ben al di sotto dei valori da raggiungere''.

I rifiuti rimanevano materiale da scarto, dunque, senza essere trattati e recuperati come avrebbero dovuto essere.

A dirlo è un maresciallo del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Roma che prese parte nel 2014 alle indagini sul centro rifiuti Casale Bussi finito nella bufera giudiziaria dopo l’operazione ''Vento di Maestrale''.

Secondo la Procura, all’interno del centro di trattamento meccanico-biologico gestito da Ecologia Viterbo, sarebbe stati gestiti abusivamente ingenti quantità di rifiuti e non ne sarebbero state trattate e recuperate le giuste percentuali, percependo così ingiusti profitti per un lavoro mai eseguito.

''Di fatto il centro di trattamento meccanico-biologico non svolgeva le funzioni di trattamento meccanico-biologico'' sintetizza il maresciallo in aula, con il corposo fascicolo delle indagini in mano. ''Aveva tariffe di accesso e gestione dei rifiuti come se producesse per davvero compost e combustibile da rifiuto da riutilizzare nei termovalorizzatori, ma in realtà oltre il 70 % dei rifiuti che uscivano dal centro di Casale Bussi andavano dritti in discarica''. Questo per il pubblico ministero Massimiliano Siddi, avrebbe comportato ai diretti interessati ''un ingiusto profitto, pari agli importi percepiti in assenza pressoché totale di trattamento e recupero dei rifiuti con corrispondente danno alle persone offese''. Ovvero ai comuni della Provincia e ad altri Enti.

A finire a processo per associazione a delinquere, truffa, e frode nella gestione dei rifiuti sono stati Francesco Zadotti, gestore dell’impianto sulla Strada Tuscanese, Bruno Landi, legale rappresentante di Ecologia Viterbo, Daniele Narcisi, responsabile dell’impianto, Massimo Rizzo, responsabile della pesa e Paolo Stella, direttore tecnico di Ecologia Viterbo.





Facebook Twitter Rss