VITERBO - Un settore in forte crescita nella Tuscia è sicuramente quello edile, con quasi 550 progetti (538 per la precisione), messi a terra grazie ai 464,4 milioni di euro di fondi PNRR, che hanno dato lavoro a 4882 persone, oggi iscritte alle case edili; quasi mille in più rispetto a due anni fa.
Ma chi sono gli operai della provincia? Secondo le indagini svolte da Filca Cisl oltre il 36% degli operai è di origine straniera (provenienti per lo più da Egitto, Senegal, Marocco, Tunisia, Nigeria e Gambia); il 42% degli operai è inquadrato come operaio comune, il livello più “basso” a livello contrattuale e del bacino di utenza totale solo il 12% degli operai è un under 30 anni.
Quindi da una parte c’è un settore in crescita, dall’altro un’utenza che tende ad essere diversamente giovane e straniera, come mai? Una possibile risposta potrebbe essere legata ai rischi che si incorrono nel mestiere; In 10 anni si sono verificate 5 morti sul lavoro nei cantieri di Viterbo su un totale di 81 nel Lazio dal 2014 (29 a Roma, 12 a Frosinone, 9 a Latina, 3 a Rieti). Gli incidenti solitamente riguardano la negligenza e la poca sicurezza del luogo di lavoro che causano cadute, crolli e cedimenti.
A denunciare questa situazione è proprio la Filca Cisl che chiede: più controlli, il rilancio del ruolo professionale dei rappresentanti della sicurezza, un’adeguata formazione professionale, soprattutto per gli stranieri, e l’insegnamento della lingua italiana per evitare incomprensioni sul lavoro.
Un passo avanti in questo senso è stato fatto con l’introduzione della “patente a crediti”, un sistema che sarà legato alle imprese edili. Questo sistema premierà dal 1° ottobre chi rispetta le regole mentre penalizzerà chi non lo fa.