VITERBO – La nave più bella del mondo porta con sé non solo cultura e storia, ma anche un pizzico di leggenda. L’Amerigo Vespucci, nave scuola della Marina Militare Italiana, può essere considerata un vero e proprio museo navigante.
La sala consiglio dell’unità e i quadri “salvati” dalla nave gemella
Di poco al di sotto della prua, si trova una sala riservata agli ufficiali, la sala consiglio dell’unità; elegante e sobria allo stesso tempo, presenta dettagli che raccontano molto più di quanto si colga a prima vista. Qui, quasi a simboleggiare l’importanza del luogo, si trovano due dipinti di particolare valore storico, tele originariamente non ideate per la Vespucci.
Questi quadri, infatti, provengono dalla sua nave gemella, il Cristoforo Colombo, costruita nel 1928. Anche lei veliero scuola della Marina, il Colombo ha avuto però un destino diverso: alla fine della Seconda Guerra Mondiale, fu ceduto all’Unione Sovietica come parte dei risarcimenti di guerra. Prima che la nave salpasse verso il Mar Nero, alcuni giovani ufficiali italiani recuperarono di nascosto due quadri raffiguranti uno lo sbarco di Colombo a San Salvador e l’altro il ritorno di Cristoforo in Spagna. Entrambi i dipinti oggi sono custoditi proprio dalla Vespucci.
Quando il tempo si spezza: il “salto temporale” nel Pacifico
Ma la regina dei mari non custodisce solo arte e memoria. È anche protagonista di storie che sfiorano la fantascienza. Durante la circumnavigazione del mondo, la nave ha affrontato rotte a dir poco impegnative, tra cui la rotta da Los Angeles a Honolulu, e da lì verso Tokyo. Ha raccontato il Capitano di Vascello Giuseppe Lei “lungo il tragitto abbiamo attraversato un confine invisibile, la Linea Internazionale del Cambio di Data. Come ha raccontato il capitano, in quel preciso momento la nave si è trovata “letteralmente” tra due giorni diversi. La prua proiettata nel futuro, la poppa ancora nel passato. “Un po’ come passare in uno Stargate”.
Questo fenomeno è ben noto ai navigatori e ha una spiegazione geografica: lungo il meridiano 180°, convenzionalmente, si cambia giorno. Navigando da est verso ovest si salta in avanti di 24 ore; da ovest verso est si torna indietro. Per chi è a bordo, può voler dire passare ad esempio dal 5 maggio al 6 maggio semplicemente attraversando la nave.