MONTALTO DI CASTRA - Il Comitato No Fer Selvaggio non nasce da un’ideologia né da appartenenze politiche. È composto da cittadini, agricoltori, residenti, persone che difendono il territorio sulla base dei fatti, non degli slogan. Non si tratta di fare opposizione per partito preso, ma di chiedere conto a chi governa, senza sconti per nessuno.
A Montalto di Castro si lavora davvero: si zappa, si raccoglie, si fatica. Qui la terra si vive con la schiena piegata, non col dito puntato. L’agricoltura non è argomento da convegni: è realtà quotidiana. E a sostenerla, da anni, ci sono soprattutto i migranti.
Sono loro a mandare avanti le campagne. Fanno quei lavori che molti italiani rifiutano. Lavorano con dignità, in silenzio, con costanza. Non sono un’'emergenza', ma una presenza concreta. Non sono numeri, ma mani che raccolgono frutti.
Eppure, mentre le serre chiedono aiuto e i campi aspettano braccia, Fratelli d’Italia Montalto e Pescia annuncia un incontro sull’immigrazione per l’8 maggio, al complesso monumentale San Sisto. Si parlerà di “integrazione” e “rispetto delle leggi” con l’on. Sarah Kelani, responsabile nazionale immigrazione del partito.
Ma perché proprio ora? Perché sollevare la questione “immigrati” quando servirebbero risposte concrete alle esigenze delle aziende agricole? Perché questo tema, mentre la stessa forza politica tace sull’invasione selvaggia di impianti fotovoltaici che sottraggono terra all’agricoltura? Perché preoccuparsi di chi coltiva il territorio, e non di chi lo devasta?
Il Comitato No Fer Selvaggio risposte ne ha, e le trova nelle parole degli agricoltori veri. Quelli che combattono ogni giorno contro burocrazia e speculazione, che conoscono la vera integrazione: una squadra fatta di fiducia e fatica, non di proclami. Basta uscire dal municipio e fare un giro tra le serre.
Chi oggi agita lo spauracchio della sicurezza dovrebbe leggere meglio le cronache locali: troppa violenza arriva da chi è del posto, non da chi è arrivato da lontano per lavorare.
Il razzismo non è un’opinione, è una scorciatoia per non affrontare la realtà. E la realtà, in questa terra, dice che l’immigrazione ha un volto umano, utile, indispensabile.
Serve una giunta che conosca davvero il territorio. Che non scappi dai problemi veri.
Questa non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione di voto.
È una questione di realtà contro propaganda.