ANNO 14 n° 127
Mezz'ora al giorno per far visita ai propri cari ricoverati
Sono le disposizioni ancora in vigore all'Andosilla. Biondi chiede chiarimenti
Alessandra
26/04/2024 - 07:02
di Alessandra Sorge

CIVITA CASTELLANA - Mezz'ora al giorno per far visita ai propri cari ricoverati in ospedale. Succede all'Andosilla di Civita Castellana. A notificarlo è un cartello appeso fuori dal reparto in cui si invitano i familiari a rispettare rigorosamente l'ingresso dalle 13 alle 13.30. Nello stesso comunicato la contrazione dei tempi e delle modalità viene giustificata dalla presenza, nel dicembre 2023, di un aumento di contagi covid tali da far scattare restrizioni utili a garantire la sicurezza dei pazienti. Parliamo di dicembre 2023, ma oggi? A distanza di quattro mesi la situazione è ancora attenzionata al punto tale da mantenere in vigore la ferrea regola degli ingressi 'regolamentati'?

A chiederselo, oltre ad un nutrito gruppetto di cittadini, è stato il consigliere comunale pentastellato Valerio Biondi che, carta alla mano, ha deciso di scrivere alla direzione sanitaria e alla Asl di Viterbo per chiedere chiarimenti.

'La mia comunicazione - racconta - nasce da una vicenda personale che, al di la di questo, riguarda tutta la collettività. Attualmente ai parenti delle persone ricoverate è concessa la visita ai propri cari dalle 13 fino alle 13.30. Mezz'ora di tempo in cui, nonostante l'uso della mascherina, viene 'vietata' la visita contemporanea e alternata di più persone'.

'Considerando la fine dell'emergenza sanitaria - riferisce ancora Biondi - non mi spiego come sia possibile che nel nostro ospedale ci siano queste restrizioni così marcate. Per tale motivo ho deciso di scrivere alla Asl di Viterbo chiedendo chiarimenti'.

'Sempre nel rispetto di chi lavora e degli stessi pazienti, i quali devono essere comunque tutelati e difesi - continua Biondi - è impossibilie non tener conto degli effetti che tali limitazioni hanno da un punto di vista emotivo e psicologico in pazienti già fragili e disorientati dalla protratta degenza'.

Secondo quello che racconta il consigliere comunale, sono tantissime le persone indignate per questo regolamento. 'Nei pazienti più anziani - conclude il grillino - il problema è ancora più delicato. Nelle ore centrali dei pasti, queste persone, spesso non autosufficenti, si ritrovano a dover mangiare soli, magari aiutati dagli infermieri che, già oberati da turni di lavoro massacranti e in numero esiguo, devono provvedere alle loro richieste. Questo problema potrebbe essere facilmente ovviato permettendo un orario di visita più elastico, che sia di supporto ai pazienti e agli stessi operatori sanitari'.






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