VITERBO - Scoppia la polemica sull'ordinanza ministeriale n. 67 del 31 marzo 2025, firmata dal ministro Giuseppe Valditara, che disciplina l'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione (Maturità) per l'anno scolastico 2024/2025. La Rete degli Studenti Medi ha reagito con veemenza, annunciando una diffida formale e la volontà di portare il Ministro in tribunale.
Il nodo della discordia è l'articolo dell'ordinanza che prevede che il punteggio massimo nell'ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico, basato sulla media dei voti, possa essere assegnato solo se il voto di condotta è pari o superiore a nove decimi. Secondo gli studenti, questa disposizione crea un legame inaccettabile tra il comportamento e il profitto scolastico, violando lo statuto delle studentesse e degli studenti.
'Questa ordinanza rappresenta l'ennesima scelta del Ministro Valditara di voltare le spalle alla comunità studentesca, portando avanti una linea repressiva – dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi – Da tempo chiediamo di essere ascoltati e di confrontarci sulle decisioni che ci riguardano, ma il Ministro continua ad agire unilateralmente'.
Bianca Piergentili, coordinatrice regionale della Rete degli Studenti Medi, aggiunge: 'Sin dall'insediamento del Governo Meloni, abbiamo assistito a una svolta autoritaria nella scuola pubblica. L'ordinanza è solo l'ultimo esempio di questa tendenza. In questi mesi, abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di provvedimenti disciplinari e denunce contro studenti che hanno partecipato a manifestazioni e occupazioni scolastiche, con conseguenze sempre più severe'.
La Rete degli Studenti Medi teme che l'ordinanza possa penalizzare in particolare gli studenti che si impegnano in attività di protesta e autogestione, che spesso comportano un abbassamento del voto di condotta: 'Non possiamo accettare che il nostro futuro sia compromesso da decisioni che limitano la nostra libertà di espressione – affermano gli studenti – Siamo pronti a difendere i nostri diritti in tutte le sedi, anche legali'.
La Rete degli Studenti Medi del Lazio ha già inviato una diffida formale al Ministro Valditara, chiedendo l'immediato ritiro dell'ordinanza. L'associazione studentesca è pronta a fornire supporto legale agli studenti laziali, inclusi quelli di Viterbo, che dovessero essere penalizzati dall'applicazione di questa norma. La protesta è destinata a intensificarsi nei prossimi giorni, con assemblee, manifestazioni e iniziative legali in tutta la regione.