ANNO 15 n° 138
Marta, Festa della Madonna del Monte: fede, tradizione e colori
Mercoledì 14 maggio le vie del paese si sono animate sin dalle prime luci dell’alba, con i tipici costumi e la suggestiva corsa verso il Santuario della Madonna del Monte
18/05/2025 - 11:11

MARTA – Come ogni anno, il 14 maggio ha trasformato Marta in un palcoscenico di fede popolare, devozione e identità collettiva, con la tradizionale Festa della Madonna del Monte, una delle celebrazioni religiose e folcloristiche più sentite dell’intera Tuscia.

Anche in questo 2025, le vie del paese si sono animate sin dalle prime luci dell’alba, con i tipici costumi, i colori degli stendardi e la suggestiva corsa verso il Santuario della Madonna del Monte, situato sulle alture che dominano il lago di Bolsena. A guidare i gruppi, come da tradizione, i rappresentanti delle quattro principali categorie lavorative del paese: contadini, pescatori, artigiani e pastori, ciascuno con la propria bandiera e i propri canti.

Un momento particolarmente toccante si è avuto con l’offerta simbolica dei doni alla Vergine e la Santa Messa celebrata presso il santuario, che ha visto la partecipazione di centinaia di fedeli, residenti e turisti. Immancabile il suono delle chiarine e dei tamburi, che ha scandito i tempi di una ritualità tramandata da secoli, ancora oggi vissuta con profondo sentimento comunitario.

Presenti molti sindaci della zona, insieme ad altre autorità locali, che hanno ricordato come la Festa della Madonna del Monte rappresenti “Un patrimonio culturale e religioso unico nel suo genere, che racconta la storia di un popolo e della sua devozione secolare”. 

Nel pomeriggio il paese si è animato con momenti conviviali, musica, stand gastronomici e iniziative culturali, rendendo omaggio a una ricorrenza che non è solo religiosa, ma anche fortemente identitaria e sociale per l’intera comunità martana.

La Festa della Madonna del Monte si conferma dunque, anche nel 2025, come un appuntamento imperdibile, capace di rinnovare ogni anno il legame profondo tra tradizione e contemporaneità, tra spiritualità e territorio. 

 

 

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